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Approvata in Francia la legge contro la delocalizzazione degli impianti

Le società che lasciano il Paese rischiano sanzioni e devono cercare un acquirente. Imprenditori e sindacati non sono soddisfatti

Approvata in Francia la legge contro la delocalizzazione degli impianti

Oltre mille fabbriche francesi hanno chiuso negli ultimi tre anni o spostato la loro produzione in località economicamente più vantaggiose. Una corsa alla delocalizzazione che non piace al presidente François Hollande e che ha portato ieri all'approvazione in Parlamento di una legge, la "Florange", che punta a evitare l'esodo continuo delle società transalpine.

La legge, il cui testo è stato modificato più volte, prevede che le imprese con più di mille impiegati che intendono chiudere un impianto cerchino un acquirente per almeno tre mesi. Se la ricerca si rivelasse infruttuosa, i proprietari andrebbero incontro a una multa di 28mila euro per posto di lavoro perso, fino al limite del 2 per cento del fatturato annuo.

L'approvazione delle legge era particolarmente importante per Hollande, che ne aveva fatto uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale. L'allora candidato presidente aveva promesso agli elettori di fare qualcosa, contestando il piano di chiusura del polo siderurgico di Florange, nel nord-est del Paese.

Non sono comunque mancate le polemiche.

Gli industriali francesi hanno accusato Hollande di contraddire la sua promessa di essere più vicino alle imprese, mentre i sindacati sostengono che la legge non protegge abbastanza i lavoratori.

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