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Chi c'è dietro i cecchini di piazza Maidan?

“C’è la convinzione sempre più forte che dietro i cecchini non ci fosse Yanukovich, ma qualcuno della nuova coalizione” è la frase clamorosa pronunciata da Urmas Paet, il ministro degli Esteri dell’Estonia. (ASCOLTA LA TELEFONATA) Il 26 febbraio, pochi giorni dopo il bagno di sangue di piazza Maidan con 95 morti e 900 feriti, il capo della diplomazia del paese baltico ribaltava la versione ufficiale dei fatti parlando al telefono con la rappresentante della politica estera europea, Catherine Ashton.

La chiamata è stata intercettata, probabilmente dai russi e resa pubblica su Youtube (GUARDA IL VIDEO). La Ashton risponde: “E’ terribile” alle affermazioni del ministro estone, ma dietro le quinte di queste rivelazioni pochi sanno che c’è un medico assieme ad altri testimoni. Si chiama Olga Bogomolets, classe 1966, ed in passato si è occupata della salute dell’ex presidente ucraino Viktor Yushenko. In base al calibro dei proiettili, i bossoli, al tipo di ferite, manifestanti e poliziotti sarebbero stati colpiti dagli stessi cecchini. Bogomoletes avrebbe detto al ministro degli Esteri estone, che è strano come gli oppositori oggi al potere a Kiev non siano molto interessati ad andare a fondo per accertare i fatti. In pratica l'inchiesta è insabbiata. Due giorni fa il medico ha parzialmente rettificato il tiro sostenendo che non aveva visto i cadaveri dei poliziotti e non poteva dare un parere definitivo.

In realtà è sempre più forte il sospetto che nel bagno di sangue del 20 febbraio in piazza Maidan fosse coinvolta una “terza forza”, che aveva l’ordine di sparare per uccidere su manifestanti e poliziotti con l’obiettivo di creare il caos. Come è puntualmente avvenuto provocando la caduta del regime.

DIARIO DA KIEV

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