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Strauss-Kahn porta in tribunale il film di Ferrara

Strauss-Kahn porta in tribunale il film di Ferrara

Anne Sinclair, ex moglie di Dominique Strauss-Kahn, aveva detto che non avrebbe «fatto ai signori Ferrara e Maraval (regista e produttore di Welcome to New York, ndr) il favore di citarli in giudizio». E in effetti «il favore» lo fa DSK in persona, portando in tribunale il film, presentato a margine del Festival di Cannes sabato scorso ma non in concorso, ispirato allo scandalo sessuale che gli costò la candidatura all'Eliseo e la guida del Fondo Monetario Internazionale. L'avvocato di DSK Jean Vell ha infatti preannunciato che il suo cliente presenterà una querela per diffamazione «in ordine alla accuse di stupro e alle insinuazioni che attraversano l'intero film». Una denuncia «sulla fiducia», perché, ha ribadito Vell, l'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, arrestato nel maggio 2011 dopo l'accusa di stupro ai danni di una cameriera dell'albergo Sofitel dove soggiornava, non ha visto il film e non intende vederlo. Strauss-Kahn, riconoscibilissimo nel protagonista Georges Devereaux interpretato da Gérard Depardieu, ha ribadito ieri in un'intervista alla radio Europe 1 di essere stato prosciolto da tutte le accuse e si è detto «disgustato e inorridito» dal film «antisemita» di Abel Ferrara. La presa di posizione di DSK arriva ultima solo in ordine di tempo. Domenica scorsa Sinclair, sulla quale è ricalcata la parte di Jaqueline Bisset, era intervenuta con un duro editoriale sull'Huffington Post, di cui è direttore editoriale, intitolato appunto Disgusto.

Anche la stampa francese, Le Monde in testa, ha criticato il film.

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