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Bruxelles in ansia: cercasi piano per sopravvivere senza gas russo

L'Unione europea conclude la parte politica dell'accordo di associazione con l'Ucraina. Ed è polemica sulle mappe di Wikipedia

L'Unione europea conclude la parte politica dell'accordo di associazione con l'Ucraina, cioè il trattato che ha fatto scoppiare il braccio di ferro tra Yanukovich e la piazza filoeuropea. E c'è il via libera anche da Mosca per una missione di osservatori europei (dell'Osce) in Ucraina, ma non andranno in Crimea.

Il giorno dopo l'affondo americano sulle sanzioni, è tutto qui il risultato di una giornata di sforzi diplomatici di Bruxelles sulla crisi ucraina. Anche perché le cancellerie europee al momento sono impegnate con un altro lato della questione: non è ancora paura, ma un «certo grado di incertezza» quella che circola nei corridoi di Bruxelles, che nel risiko con Mosca e Kiev potrebbero ritrovarsi con i rubinetti del gas russo chiusi, da cui dipendono per il 27%.

L'Ue accelera così la corsa ai ripari e punta sulla Commissione europea perché entro giugno presenti un piano per ridurre la dipendenza energetica del Vecchio continente. Molto preoccupati tedeschi, la cui dipendenza dalla Russia arriva al 35%. Si studia anche l'opzione discussa negli Usa, come aveva raccontato il Giornale: importare lo shale gas da Washington.

Intanto è polemica sulle mappe: Wikipedia infatti ha corretto la carta geografica dell'area colorando la Crimea con un'ombreggiatura, come a dire che non è più parte dell'Ucraina.

Un dettaglio che ha scatenato un mare di polemiche.

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