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Quando le pistole evitano le stragi

Un reportage racconta le storie di comuni cittadini armati che hanno fermato i pazzi sparatori

Quando le pistole evitano le stragi

E se le armi liberamente nelle mani dei privati cittadini negli Stati Uniti fossero servite ad evitare stragi di massa del folle di turno ancora peggiori?

Il sito d'informazione The Blaze si pone la provocatoria domanda elencando una lista di 9 casi eclatanti. E lo fa dopo la strage numero 78 di lunedì alla base della Marina a Washington. Aaron Alexis, 34 anni, ha ucciso 12 persone prima di venir eliminato dalle forze dell'ordine. Si trattava di un pazzo che «sentiva le voci», ma aveva ancora le credenziali come contractor per entrare nella base e girava armato. Inevitabile il riaccendersi della polemica sulle armi negli Stati Uniti. Lo stesso presidente Barack Obama è tornato alla carica, ieri, con un'intervista: «Il fatto che non abbiamo un sistema che preveda abbastanza controlli (sul passato degli acquirenti di armi, ndr) è qualcosa che ci rende più vulnerabili a questo tipo di uccisioni di massa».

Il sito The Blaze infiamma il dibattito lanciando una domanda al fulmicotone: «È possibile che i cittadini obbedienti alla legge combattano con le loro armi personali le stragi di massa?». Dal bidello, al poliziotto fuori servizio a cena con la moglie fino al proprietario di un locale da ballo vengono elencati 9 casi in cui l'intervento di un altro cittadino americano armato ha evitato stragi peggiori.

Si parte nel 1997 quando Luke Woodham uccide la madre e poi si dirige verso la scuola superiore per sparare ad altri due studenti. La carneficina sarebbe continuata se Joel Myrick, un assistente, poco più di un bidello, non lo avesse fermato con la sua pistola. Myrick era un veterano dell'esercito.

Un anno dopo è Andrew Wurst ad impazzire durante il ballo della scuola. Ammazza un insegnante e ferisce altre due persone. La sparatoria continua fino all'intervento del proprietario della sala da ballo, James Strand, che punta la pistola contro l'assassino costringendolo ad arrendersi.

Nel 2002 l'ex studente Peter Odighizuwa vuole compiere una mattanza in un campus di giurisprudenza. Ammazza tre persone prima che due ufficiali di polizia iscritti ai corsi corrano alle loro auto a prendere le pistole private e fermino l'omicida.

Nel 2007 un ragazzo di 24 anni fa fuoco fra i fedeli di una chiesa uccidendo due persone. Jeann Assam, ex poliziotto, presente alla funzione, gli spara evitando una carneficina. Alla fine l'assassino, ferito, si suicida.

Lo stesso anno Sulejam Talovic apre il fuoco in una piazza di Salt Like City. Si è portato dietro una zaino di munizioni e un fucile da caccia. Kenneth Hammoud, ufficiale di polizia, sta cenando in un ristorante nelle vicinanze per festeggiare in anticipo San Valentino con la moglie incinta. Non ci pensa due volte e costringe il pazzo a miti consigli con la sua pistola fino all'arrivo della Swat, i corpi speciali.

In Virginia, nel 2009 un uomo entra in un negozio e spara prima al commesso e poi al proprietario. Un altro cliente in possesso di regolare licenza tira fuori l'arma e lo ferisce rendendolo innocuo.

Un anno dopo, a New York, Abraham Dickan, 79 anni, fa irruzione nel negozio di una compagnia telefonica con una 357 Magnum e una lista di dipendenti da ammazzare nel portafoglio. Il poliziotto non in servizio, Donald J. Moore, tira fuori la sua arma personale e lo fredda prima della strage.

Lo scorso anno due persone vengono uccise e una ferita in un grande magazzino da Jacob Roberts. Basta che un ignaro cliente, Nick Meli, impugni la sua pistola, senza sparare, per far scappare l'omicida che voleva continuare a seminare morte. Il 16 dicembre scorso capita a un'agente donna non in servizio, Lisa Castellano, di fermare con un proiettile Jesus Manuel Garcia, che ha cominciato a sparare in un cinema.

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