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Il ruolo misterioso della "vedova bianca"

Samantha Lewthwaite, irlandese convertita e in fuga dopo la morte del marito kamikaze, sarebbe la "mente" dell'atta

Il ruolo misterioso della "vedova bianca"

La chiamano la «vedova bianca» e quel soprannome evoca i peggiori incubi. Nessuno sa se sia veramente là dentro. Qualcuno però ha intravisto il candore di una pelle irlandese sotto le pieghe di un velo avvolto intorno al capo. «C'era una donna ed era un “mzungo”, un “bianco”» ripete da sabato una ragazzina kenyota di 16 anni sfuggita ai terroristi asserragliati nel Westgate centre. La verità, probabilmente, la sapremo solo alla fine. Nell'attesa la 29enne Samantha Lewthwaite resta la terrorista bianca più ricercata.
La carriera di spietata pasionaria dell'islam di questa giovane irlandese, figlia di un ufficiale dell'esercito britannico, inizia a 15 anni quando un'improvvisa vocazione la spinge a farsi musulmana. La svolta che la porterà ad imbracciare le armi e partecipare, forse, alla carneficina di Nairobi è il matrimonio con Germaine Maurice Lindsay, uno dei tre kamikaze con cittadinanza inglese responsabili degli attentati alla metropolitana di Londra del 7 luglio 2005 costati la vita a 53 persone. Dopo quell'attentato Samantha recita la parte della vedova ignara pronta a condannare il marito e a dichiararsi inorridita. La verità è ben diversa. L'intelligence britannica lo scopre alla fine del 2005 quando Samantha si volatilizza assieme ai tre figli avuti dal marito kamikaze. Da quel momento diventa un fantasma. Il primo avvistamento certo arriva nel 2010 quando i servizi inglesi e quelli kenyoti fanno irruzione in un appartamento di Mombasa dove una cellula al qaidista guidata da Jermaine Grant, un altro terrorista con passaporto inglese, nasconde grosse quantità di acetone e perossido d'idrogeno, gli stessi agenti usati per fabbricare le bombe di Londra. Gli obbiettivi stavolta sono il palazzo dell'Onu di Nairobi e un centro commerciale frequentato da stranieri assai simile al Westgate. Tra gli oggetti che più attirano l'attenzione degli 007 di Sua Maestà c'è un diario scritto su un quaderno di scuola in cui sono annotati una serie di consigli per le mogli degli aspiranti kamikaze. Siate «discrete ed obbedienti», cercate di capire che la «chiamata» di vostro marito vi costringerà a rompere i legami famigliari, ma «siate felici» perché grazie al suo sacrificio «la vostra vita nell'aldilà sarà molto più dolce» – spiega una penna anonima.
Un falso passaporto sudafricano con la foto di Samantha aiuta a ricostruire a verità. Quelle note abbandonate in fretta e quel documento contraffatto sono il primo chiaro segno del suo passaggio. Quel che più inquieta è la presenza intorno a alla «vedova bianca» di una cellula di pericolosissimi terroristi britannici. Samantha oltre a frequentare il covo di Jermaine Grant sarebbe stata in contatto anche con Habib Ghani, un altro militante islamico con cittadinanza inglese unitosi agli Shabaab ed ucciso il 12 settembre scorso in seguito ad una faida interna al gruppo terrorista. Assieme a questa banda di «alqaidisti bianchi» Samantha avrebbe progettato, lo scorso anno, l'attacco a colpi di bombe a mano ad un hotel di Mombasa costato la vita a tre persone intente a guardare gli europei di calcio. E probabilmente anche l'attentato al Westgate visto che almeno dodici dei 17 terroristi coinvolti nell'assalto al mall di Nairobi risiedono in Paesi occidentali. Sei avrebbero casa negli Usa, due in Svezia, mentre gli altri quattro arriverebbero da Canada, Gran Bretagna, Finlandia e Daghestan russo.

Un'autentica legione bianca votata all'islam, al terrore e alla morte.

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