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Sarkozy punta al centro? "Non ci sarà nessun accordo con la destra di Le Pen"

Il presidente uscente: "Non ci sarà nessun accordo con l’estrema destra di Marine Le Pen e nessun ministro del Fronte nazionale in un eventuale futuro governo"

Sarkozy punta al centro? "Non ci sarà nessun accordo con la destra di Le Pen"

In vista del ballottaggio del 6 maggio, in Francia si è scatenato un terremoto elettorale. Dopo la sconfitta, seppur di misura, di Nicolas Sarkozy e la vittoria di Hollande, e dopo l'exploit del Front National di Marine Le Pen, la situazione si fa sempre più ingarbugliata.

Il presidente uscente sembrava che puntasse subito a raccogliere l'elettorato della destra, puntando subito dopo il primo turno elettorale sui temi ad esso più cari: immigrazione, sicurezza e sentimento patriottico.

Ma adesso, Sarkò sembra fare dietrofront. E non stringerà alcun accordo con l’estrema destra. Lo ha assicurato lui stesso, precisando che non ci sarà "nessun ministro del Front National" in un eventuale futuro governo da lui guidato.

Alla radio France Info, il leader dell'Ump ha poi aggiunto: "Mi rifiuto però di demonizzare gli elettori che hanno votato per la candidata Marine Le Pen che domenica scorsa ha ottenuto il 17,90% dei voti. Li devo ascoltare e capire senza tapparmi il naso". Insomma, una strategia soft, che punta a spersonalizzare il duello con la Le Pen e ad accaparrarsi in sordina il sostegno del suo elettorato.

Oltre ai voti del Front National, sul piatto della bilancia elettorale peseranno quelli dei centristi di François Bayrou (circa l'8 per cento), senza il quale, ha avvertito l’ex premier Jean-Pierre Raffarin "non si vince".

Nel frattempo i due sfidanti si punzecchiano a distanza. Sarkò non accetta "lezioni di morale da una sinistra che voleva piazzare Dsk all’Eliseo" e Hollande ribatte dicendo che lui "è il candidato della vera disoccupazione per cinque anni".  

Intanto dalle parti del Front National, secondo il sito di informazione economica Challenges.fr, Marine Le Pen è già avanti sul progetto di ribattezzare il partito con un nuovo nome e in qualche modo di rifondarlo. Il numero due, Louis Aliot, già a gennaio aveva depositato il nuovo nome, "Alleanza per un raduno nazionale".

Un eventuale nuovo partito consentirebbe di allargare la partecipazione a nuovi candidati in vista delle elezioni politiche di giugno e di attirare i delusi dell’Ump e altri giovani.

La "bionda" antisistema non ha ottenuto però l'appoggio del padre Jean Marie: "Si fonda un altro partito quando si fallisce, non quando si ha successo". Insomma, la partita elettorale in Francia è ancora più aperta di ieri.

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