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Siria, Francia e Inghilterra: armi ai ribelli, anche senza il placet dell'Ue

Inghilterra e Francia spingono per levare l'embargo sugli armamenti, pronti a bypassare l'autorità dell'Unione

Siria, Francia e Inghilterra: armi ai ribelli, anche senza il placet dell'Ue

L'attendismo europeo comincia a dare sui nervi a Francia e Gran Bretagna. Mentre continua la guerra civile che dilania la Siria, dove si lotta per le sorti del governo retto da Bashar al-Assad, i due Paesi europei rompono gli indugi. E chiedono all'Unione dei 27 di accelerare notevolmente i tempi e decidere sulle armi.

L'ultimo incontro romano dei Paesi amici della Siria si era concluso con la scelta statunitense di appoggiare i ribelli contro il potere di Damasco. Un aiuto che non è sinonimo di armi, ma che si sarebbe limitato a fornire assistenza militare "non letale" e soccorso sanitario.

Conclusioni che non hanno convinto un granché né Laurent Fabius né William Hague. I ministeri degli Esteri inglese e francese sono pronti ad aiutare la ribellione siriana anche a titolo nazionale, se le armi non arriveranno da una decisione congiunta dell'Ue. A dirlo è stato lo stesso Fabius, alle frequenze di France Info.

"Non possiamo accettare - ha detto il ministro - che ci sia questo squilibrio con da un lato l’Iran e la Russia che forniscono delle armi a Bashar al Assad e dall’altro lato dei ribelli che non possono difendersi. Levare l’embargo è uno dei soli mezzi che restano per far avanzare politicamente la situazione". Dal canto suo Hague aveva ipotizzato l'invio di mezzi corazzati già in un discorso al parlamento inglese.

Francia e Inghilterra spingeranno per eliminare le sanzioni, in modo da poter fornire gli aiuti per vie legali. E non escludono di bypassare l'autorità dell'Unione. Nel frattempo gli armamenti arrivano in Siria per altre vie.

Un articolo pubblicato a fine febbraio dal New York Times ha spiegato come molti dei fucili imbracciati dai ribelli siano entrati sul territorio siriano grazie a ingenti acquisti di armi croate conclusi da finanziatori sauditi.

Continua ad essere significativo anche l'aiuto fornito dall'Iran che, a quanto scriveva alcuni giorni fa la Reuters, fornisce aiuto militare facendo passare le armi attraverso l'Iraq e da nuove vie, che includono Turchia e Libano.

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