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Turchia: rimossi 96 tra procuratori e giudici e 470 poliziotti

Il premier Erdogan tenta di insabbiare la corruzione del suo partito per rimanere al potere

Turchia: rimossi 96 tra procuratori e giudici e 470 poliziotti

Dopo la visita del Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan alle Nazioni Unite - l'ultima cinque anni fa -, il premier reagisce allo scandalo di corruzione che ha lambito ambienti a lui vicini rimuovendo circa 96 magistrati e 470 poliziotti con metodi tutt'altro che democratici.

Dall'inizio della tangentopoli del Bosforo, che coinvolse personalità vicine al governo islamico, il governo ha cacciato oltre tremila dirigenti e funzionari di polizia e più di cento procuratori, compresi cinque procuratori-capo e alcune figure importanti che hanno gestito i processi di centinaia di alte figure dell'esercito condannate per aver complottato contro l'esecutivo. Da quando, il mese scorso, è partita la maxi-inchiesta anti corruzione che ha scosso i vertici dell'Akp (il partito della Giustizia e dello Sviluppo del premier Erdogan) già diverse centinaia tra magistrati, poliziotti e giudici - alcuni dei quali coinvolti nell'inchiesta - sono stati licenziati. Il leader dell'opposizione turca Kemal Kilicdaroglu ha denunciato pressioni e minacce del governo del premier Erdogan sul procuratore capo di Smirne, per cercare di bloccare una delle inchieste per corruzione avviate dall'alto magistrato. Mossa non troppa astuta, secondo Kilicdaroglu, che ha attirato su di sé lo sguardo dell'Onu come mosche col miele.

Decisione, peraltro, presa mentre a Bruxelles nei colloqui con i presidenti delle istituzioni Ue Erdogan si impegnava ieri, secondo la stampa turca, a rispettare l'indipendenza del sistema giudiziario. Il viceministro ha, fra l'altro, detto al magistrato "sostituisca subito il procuratore, annulli la decisione, fermi questa inchiesta. Se non lo fa, ne subirà le conseguenze". Il procuratore capo di Smirne non ha obbedito. Gli arresti sono stati eseguiti. Ieri l'alto magistrato è stato rimosso, con altri 95 procuratori e giudici. Una decisione presa mentre a Bruxelles, nei colloqui con i presidenti delle istituzioni Ue, Erdogan si è impegnato secondo la stampa turca a rispettare l'indipendenza del sistema giudiziario.

La grande purga attuata nei confronti del partito del premier è la più grande riforma del governo turco dalla sua fondazione dalle ceneri dell'impero nel 1923, e l'opposizione - non senza ragioni - accusa Erdogan di voler insabbiare un governo marcio e corrotto.

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