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Wisconsin a destra, sconfitti i sindacati

I democratici speravano di cacciare il governatore Scott Walker, protagonista di un'aspra battaglia contro i sindacati. Ma gli elettori lo hanno confermato

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Quello del Wisconsin era solo un voto locale ma c'era una grandissima attenzione, negli States, in vista delle presidenziali del 6 novembre. L'Huffington Post l'aveva definito il "giorno del giudizio": si votava in uno "swing state", uno di quegli stati  in bilico fino all'ultimo (perché non smaccatamente schierati) e proprio per questo decisivi per la scelta dell'inquilino della Casa Bianca. Alla fine il risultato ha premiato i repubblicani: il governatore Scott Walker è sopravvissuto alla "recall election" (meccanismo che permette la rimozione di un eletto e la sostituzione con un nuovo incaricato, previa raccolta di un certo numero di firme) ed è rimasto alla guida dell'importante stato del Midwest.

Esulta Mitt Romney

"Questa notte abbiamo detto al paese e tutto il mondo che gli elettori del Wisconsin vogliono leader in grado di prendere decisioni difficili", ha esultato Walker. E anche Mitt Romney esulta: "Il governatore Walker ha dimostrato che i cittadini ed i contribuenti possono rispondere ed avere la meglio sui costi eccessivi imposti ai conti pubblici dai leader sindacali - ha detto il candidato repubblicano - oggi gli elettori hanno detto no alle vecchie idee liberal e sì alla responsabilità fiscale e ad un nuovo corso".

Battuti i sindacati

Walker ha sconfitto il sindaco di Milwaukee, il democratico Tom Barrett, ottenendo il 53,2% dei voti (contro il 46,3%). Un risultato decisamente non buono per Obama a cinque mesi dal voto. Ma è soprattutto una forte sconfitta per i sindacati visto che Walker, molto amato dai Tea Party, lo scorso inverno aveva firmato una riforma del pubblico impiego considerata anti-sindacale. Il governatore ha difeso a spada tratta il suo piano, spiegando che solo in quel modo avrebbe potuto controllare il bilancio dello Stato. I democratici non sono riusciti a bloccare la misura, approvata dal parlamento dello Stato a maggioranza repubblicana. Walker ha alzato il livello dello scontro firmando altre leggi molto criticate, tra cui i tagli alle scuole pubbliche e all'università. Il partito democratico locale e i sindacati gli hanno dichiarato guerra raccogliendo 900mila firme (ne bastavano 540.208) per riportarlo al giudizio degli elettori. Ma alla fine Walker è rimasto in sella. 

Solo due precedenti nella storia

Nella storia Usa ci sono solo due precedenti di "recall election": uno risale al 1921 con Lynn Frazier (North Dakota), il secondo è più recente (2003) con Gray Davis (California). In entrambi i casi i due governatori erano stati costretti a lasciare il mandato. Walker, invece, è stato confermato.

Nei sondaggi Obama tiene

Nonostante la conferma del governatore repubblicano gli elettori del Wisconsin (secondo gli exit poll) sembrano preferire, di un ampio margine, il presidente in carica a Romney, il 52% contro il 43%. Ma un buon 17% dei sostenitori del presidente ha però votato per Walker, questo dimostra una cosa: l'ala ultra liberal è in difficoltà.

Qualcuno ha sottolineato che è in crescita la voglia di moderatismo.

 

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