Europa

Dal Parlamento Ue ok alle case "green". L'Italia non ci sta: "È una patrimoniale"

A Strasburgo arriva il primo via libera alla direttiva sugli edifici di classe "E" entro il 2030. Il ministro Pichetto: "Obiettivi non raggiungibili"

Dal Parlamento Ue ok alle case "green". L'Italia non ci sta: "È una patrimoniale"

Via libera del Parlamento europeo alla direttiva sulle case green per l`efficientamento energetico degli edifici con un voto in plenaria con 343 favorevoli, 216 contrari e 78 astenuti. Il testo - che prevede gli edifici raggiungano almeno una classe energetica E entro il 2030, la D entro il 2033 e la neutralità assoluta entro il 2050 -, aveva già ottenuto il voto favorevole della Commissione Industria, Ricerca ed Energia lo scorso 9 febbraio, entra ora nella fase dei negoziati con il Consiglio e la Commissione europea per arrivare alla versione finale.

Nonostante molti pareri contrari degli europarlamentari del Ppe tra cui Forza Italia, la direttiva è stata approvata con il voto di socialisti, verdi e liberali, mentre Ecr e Id (i gruppi europei di Fratelli d`Italia e Lega) hanno votato contro, favorevoli invece gli europarlamentari del Pd, dei Verdi italiani e del M5S.
Commentando l`esito della votazione, il ministro dell`Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha espresso tutta la contrarietà del governo italiano: «La direttiva sulle Case Green approvata in Parlamento europeo è insoddisfacente per l`Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell`interesse nazionale». Pichetto ha aggiunto che manca «una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei». Secondo il ministro dell`Ambiente «individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica è stato un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese». Sulla stessa falsariga le parole del ministro dei Trasporti Matteo Salvini per cui il Parlamento Ue ha approvato «un`altra direttiva sulla testa e sul portafoglio di otto milioni di famiglie italiane». Netta la contrarietà anche degli europarlamentari del centrodestra, secondo Procaccini, Fidanza e Fiocchi di Ecr-FdI: «L`efficientamento energetico degli edifici è un obiettivo condivisibile ma non può essere perseguito sulla pelle dei cittadini».

«Il testo approvato - continuano i parlamentari europei di Ecr - detta tempi irragionevoli, non tiene conto delle differenze tra i vari stati membri e non fa chiarezza sugli stanziamenti previsti per sostenere questo percorso. In queste condizioni, si prospetta una vera e propria patrimoniale mascherata». Duro anche il gruppo Id-Lega: «L`Ue guidata da una sinistra sempre più ideologica e distante dalla realtà dà il via libera a un attacco alle case degli italiani. Il Parlamento europeo approva la direttiva casa, un provvedimento sbagliato nel merito e nel metodo, un`europatrimoniale nascosta». Per l`europarlamentare di Forza Italia Salvatore De Meo, il voto «non rappresenta l`atto finale di questa decisione e siamo fiduciosi, così come avvenuto per le auto elettriche, che i Governi degli Stati membri riusciranno a far prevalere una responsabilità pragmatica». Anche il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa confida in una revisione della direttiva anche grazie all`attivismo del governo italiano come spiega al Giornale: «Se il governo è determinato e coerente dopo la mozione approvata alla Camera e se riuscirà a trovare le giuste alleanze, non è detta l`ultima parola. Non bisogna abbassare la guardia».

Rispetto al voto in Commissione Itre approvato con il 67% dei favorevoli, in plenaria si è scesi al 54% di sì con alcuni voti contrari di esponenti tedeschi di spicco del Ppe, segno di una diversa sensibilità che sta maturando sul tema.

L`entrata in vigore della direttiva è perciò tutt`altro che scontata e l`Italia dovrà far sentire la propria voce nel negoziato tra Consiglio Ue ed esecutivo europeo prima del ritorno in plenaria del testo per scongiurare l`ennesima euro-follia green.

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