Europa

Pro Vita in campo contro aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue

“To Kill a Baby is Not a Fundamental Right” è lo slogan usato da Pro Vita & Famiglia per protestare contro l’inserimento dell'aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Ue

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“Con questa iniziativa - vogliamo denunciare la folle intenzione del Parlamento Europeo di consacrare l’uccisione di un bimbo inerme nel grembo materno come ‘diritto fondamentale’ e ‘valore comune’ dell’Unione Europea, tramite l’inserimento di questa pratica nella Carta dei Diritti Fondamentali”. Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, spiega così la presenza davanti a Palazzo Berlaymont di un grande camion-vela dove, accanto allo slogan “To Kill a Baby is Not a Fundamental Right”, compare l’immagine stilizzata di un feto insanguinato circondato dalle 12 stelle della bandiera europea.

Domani, infatti, è previsto il voto sull’inserimento dell’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Il Capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, che ha inserito l’aborto tra i diritti nella Costituzione francese, è tra i promotori di questa battaglia anche a Bruxelles: “Guideremo la battaglia nel nostro continente, nella nostra Europa, dove forze reazionarie stanno attaccando i diritti delle donne prima di attaccare quelli delle minoranze”. Già nel luglio del 2022, ricorda Repubblica, il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione per introdurre l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue che era passata con 324 voti favorevoli. Una tale modifica, però, richiede un accordo unanime da parte di tutti gli Stati membri e Paesi come l’Ungheria (ma non solo) sono su posizioni totalmente opposte a quelle di Macron.

Nonostante questo, la battaglia di Coghe continua: “Sponsorizzando l’aborto come valore sociale e culturale positivo nel mezzo di una spaventosa crisi demografica, l’Europa dice annunciando la sua presenza a Bruxelles domani - si sta letteralmente scavando la fossa, accelerando un declino morale e sociale del continente che porterà in breve al collasso dell’intero progetto europeo”. E aggiunge: “Ci allarma, in particolare, la risoluzione promossa da Socialisti, Verdi e Renew Europe, che pur avendo solo valore politico e non giuridico, realizza una gravissima violazione della competenza esclusiva degli Stati membri in tema di aborto”. Coghe, infine, dopo il voto, renderà noto come avranno votato gli eurodeputati italiani affinché i cittadini“ne tengano conto alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno”.

Nel frattempo, la Commissione europea ha deciso di registrare l'iniziativa dei cittadini europei 'My voice, my choice - ensure access to safe and free abortion' per rendere l'aborto sicuro e facilmente accessibile.

“La Commissione non ha ancora analizzato la proposta nel merito, registrarla significa che gli organizzatori dell'iniziativa possono ora incominciare a raccogliere un milione di firme richieste perché possa avanzare", ha detto il vice presidente dell'esecutivo comunitario, Maros Sefcovic, promettendo che la Commissione "agirà" se "l'iniziativa avrà successo".

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