Famiglia cristiana: "Dl sicurezza indegno"

Il settimanale dei Paolini dedica l'editoriale al pacchetto sicurezza usando parole pesanti: "E' indegno di uno Stato di diritto. Le norme che vi sono contenute hanno due caratteristiche: l’inutilità ai fini a cui sono rivolte e l’estrema difficoltà a metterle in pratica"

Famiglia cristiana: 
"Dl sicurezza indegno"

Milano - Ormai Famiglia Cristiana ha preso gusto ad attaccare i provvedimenti di Palazzo Chigi. Questa volta nel mirino del settimanale dei Paolini finisce il "pacchetto sicurezza" proposto dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: è "indegno di uno Stato di diritto". Questa la durissima accusa formulata dalle colonne del periodico cattolico.

Critiche pesanti "Le norme che vi sono contenute - scrive Beppe Del Colle - hanno due caratteristiche comuni: l’inutilità ai fini a cui sono rivolte e l’estrema difficoltà a metterle in pratica da parte di uno Stato la cui giustizia e la cui burocrazia già faticano a tenere il passo delle normali incombenze. In più - aggiunge il settimanale dei Paolini - esse scontano le conseguenze di un’esagerata descrizione della realtà, come ha dimostrato il caso suscitato dalla decisione, presa nel giugno scorso da Maroni, sul rilevamento delle impronte digitali ai bambini rom, contro la quale Famiglia Cristiana fu fra i primi a insorgere e che meritò le giuste critiche in sede europea".

Clochard "Se si tratta di schedarli, in realtà qualcuno lo ha già fatto, ma con spirito diverso da quello del pacchetto sicurezza", scrive Famiglia cristiana. "È morta qualche mese fa Lia Varesio, che nel 1980 fondò a Torino la Bartolomeo & C, un’associazione di volontari che tutte le notti uscivano nelle strade alla ricerca di barboni che dormivano sulle panchine o sotto i portici delle stazioni coperti di stracci, e portavano loro qualcosa da mangiare e da coprirsi, e li aiutavano a trovare un rifugio. In una sua memoria di qualche anno fa, Lia ricordava di aver attuato per loro, in accordo con il Comune, la reiscrizione anagrafica, in modo tale che potessero riacquistare un'identità, visto che molti di loro erano stati davvero cancellati".

Cultura della paura "L'opera da lei avviata continua, in una cultura opposta a quella della paura, del

rifiuto del diverso e del ricorso all'autodifesa - conclude Famiglia cristiana - in cui le ronde rischiano di essere il simbolo d'un comportamento che uno Stato di diritto non può e non deve permettersi". 

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