Cronache

Farmacie, i bancomat dei malviventi

Non c'è settimana nella quale non ci sia una notizia che riguardi questa categoria di commercianti sempre più nel mirino dei malviventi

Farmacie, i bancomat dei malviventi

I furti e le rapine nelle farmacie sono all'ordine del giorno. Non c'è settimana nella quale non ci sia una notizia che riguardi questa categoria di commercianti sempre più nel mirino dei malviventi. La quasi certezza del bottino e la quasi totale assenza di rischi rendono queste attività il "bancomat dei malviventi". Anche se le tabaccherie e le gioiellerie restano tra gli esercizi commerciali più visitati dai rapinatori e purtroppo luoghi di furti spesso "violenti", le farmacie sono attività dove, la maggior parte delle volte, i ladruncoli entrano con casco in testa e armi finte oppure armati di una siringa dichiarata infetta e in meno di un minuto, dopo aver spazzolato la cassa, se ne vanno indisturbati lasciando alle loro spalle solo rabbia, paura e rassegnazione.

L'identikit del rapinatore di farmacia, secondo alcune ricerche effettuate, è quello di un rapinatore seriale, solitario, spesso tossicodipendente che ha bisogno di argent de poche e che si accontenta quindi di racimolare piccole somme. Il gruzzolo che il malvivente "incassa", infatti, è spesso inferiore ai 1000 euro ma, per quanto l’importo estorto sia paragonabile alla cifra prelevabile da un bancomat, i danni provocati da una rapina in farmacia sono molteplici e si riversano sia sul titolare che sui suoi dipendenti oltre che sui malcapitati clienti all'interno dell'attività al momento dell'intrusione del malvivente. Anche se, solitamente, le farmacie sono per la maggior parte coperte da assicurazione contro le rapine, la potenziale perdita di incasso nelle ore successive al furto è sempre abbastanza consistente per non parlare dello shock emotivo sia per i titolari che per i dipendenti e i clienti presenti. Proprio a proposito di clienti, la perdita di fiducia da parte di questi ultimi (che inevitabilmente la assoceranno a un ricordo traumatico ed eviteranno quindi di frequentarla in futuro ndr) è da considerarsi tra i danni maggiori che può subire la farmacia stessa.

Ma esistono dei rimedi al dilagare di questa tipologia di furti? Secondo Adriele Guarneri, amministratore delegato della G Action Group, società specializzata in servizi di eccellenza nel settore della sicurezza sia armata che non, l'attività di prevenzione già adottata dalle banche e anche da altre attività commerciali è un ottimo deterrente per questa tipologia di rapine. La scelta di avvalersi di un servizio di vigilanza negli orari di apertura della farmacia o, quanto meno, la programmazione di questo servizio negli orari serali e nei giorni di turno è una delle soluzioni alla quale si dovrebbe comunque aggiungere un sistema di sicurezza con telecamere di videosorveglianza in collegamento con le Forze dell'ordine o con la centrale operativa di una società privata. "Il vigilante fuori dalla porta della farmacia negli orari di maggior rischio costituisce un importante deterrente" ha dichiarato Guarneri per poi aggiungere "può sembrare inizialmente un’opzione costosa ma, preventivo alla mano, non solo è più che accessibile ma comporta anche una riduzione del costo dell'assicurazione della farmacia. Il servizio, volendo, può anche includere servizi extra molto interessanti".

Per quanto le rilevazioni del ministero degli Interni su assalti e rapine messi a segno a danno delle farmacie nel 2015, così come pubblicato da Federfarma, evidenzino una riduzione in regioni come la Campania e la Lombardia, purtroppo risultano in controtendenza l'Emilia Romagna (+43%), il Lazio (+12%) e la Puglia (+11) dove l'aumento è sensibile.

"Occorrerebbe investire" conclude Adriele Guarneri "perché piaccia o no, bisogna garantire sicurezza ai propri clienti e ai propri dipendenti oltre a non danneggiare il fatturato della propria attività.

Perdere serenità, clienti e soldi penso non interessi a nessuno".

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