Il fascino della Bibbia a misura di bambino

L’iniziativa del «Giornale»: una versione tutta illustrata

da Milano

All’inizio c’era solo il buio, una massa informe e nera, poi Dio disse: «Che la luce sia». È qui che comincia una storia antica come l’universo. Qualcosa che arriva dalle radici dell’umanità, lontano, molto lontano, al di là dei secoli e delle stagioni. È una storia narrata di gente in gente, raccolta, codificata, studiata, amata. La Bibbia è il libro universale, il libro dei libri, il libro della fede, il libro della promessa, il libro della tradizione, quello su cui si giura e, qualche volta, spergiura. La scommessa dell’editrice Larus è di raccontarla ai bambini, con testi brevi e molte immagini. Una raccolta di storia dove c’è l’humus della nostra tradizione: l’albero del bene e del male sfidato da Adamo ed Eva, l’uomo e la donna, l’origine dell’avventura umana e del suo peccato. La scelta di Abramo tra Dio e il figlio Isacco. Mosè che guida il suo popolo verso la terra promessa, la stagione dei profeti, Salomone e la regina di Saba, Davide che canta l’amore, e poi la predicazione di Giovanni Battista, fino al Cristo, il figlio che il padre sacrifica per amore dell’uomo, la redenzione. Peccato e perdono. Amore e sacrificio. Il tuo primo libro della Bibbia, in vendita domani con il Giornale al prezzo di 13 euro, è tutto questo, ma a misura di bambino, come un film, senza rinunciare al significato profondo di queste storie.
Storie che il mondo intero è abituato ad ascoltare da secoli: tanto che, ormai, l’uomo non può più farne a meno. Solo nel 2006, negli Stati Uniti ne sono state vendute 25 milioni di copie: il doppio rispetto al successo del magico Harry Potter. Un fenomeno editoriale grazie al quale il 91% delle famiglie americane ne possiede una copia. Un «best-seller» tale che, oggi, gli studiosi vogliono realizzare una versione in digitale del Codex Sinaiticus, la cosiddetta «Bibbia del Sinai», una delle edizioni più antiche. Gli esperti delle biblioteche egiziane, russe, inglesi e tedesche, che conservano i preziosi esemplari del IV secolo d.C., si sono riuniti proprio ieri a Lipsia, per definire i dettagli di questa operazione tecnologica: il testo del Codex Sinaiticus sarà prima digitalizzato, quindi depositato in una banca dati in internet e, infine, «ricomposto» ad uso dei contemporanei di tutto il mondo che, così, potranno sfogliare uno dei manoscritti più antichi e celebri del testo sacro.

La Bibbia del Sinai è manoscritto in greco su pergamena che, per alcuni studiosi, è addirittura l’Aleph, il testo biblico numero uno. L’unico a fargli «concorrenza», fino ad oggi, è stato il Codex Vaticanus, conservato alla biblioteca Vaticana di Roma.

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