Politica

Fazio in trincea: non lascio né mi autosospendo

Il senatore Grillo: «Non c’è uno strumento giuridico che preveda e regoli il “congelamento” del governatore»

Fazio in trincea: non lascio né mi autosospendo

Francesco Casaccia

da Roma

In trincea. Nonostante il forte pressing politico, il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, non molla. E in attesa dei «passi formali» annunciati dal ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, ieri ha ricevuto il sottosegretario a Palazzo Chigi, Gianni Letta. Una riunione che, assicura il senatore di Forza Italia, Luigi Grillo, è stata molto cordiale.
La partita intorno al futuro di Fazio si complica ogni giorno di più. Proprio per questo, il premier Silvio Berlusconi, incarica Letta di scendere in campo. E il sottosegretario ieri fa visita a Fazio a palazzo Koch. Un incontro durato circa un’ora durante il quale Letta, secondo il senatore dell’Udc, Ivo Tarolli, avrebbe detto che i giornali non riportano correttamente la posizione di Berlusconi. Il governatore avrebbe spiegato di non ravvisare motivi per presentare le dimissioni visto che il Tar e l’Unione europea hanno confermato la correttezza del suo comportamento. Letta e Fazio, quindi, avrebbero concordato che adesso è necessario trovare una soluzione al conflitto istituzionale scoppiato tra Bankitalia e Tesoro. In sostanza, Letta avrebbe spiegato il pensiero di Berlusconi. Il premier ammette che Siniscalco ha le sue ragioni ma precisa che anche Fazio ha le sue.
Anche Grillo conferma il positivo esito del colloqui. «A quel che mi risulta - precisa il senatore di Forza Italia - l’incontro è stato all’insegna della cordialità e della collaborazione. Letta e Fazio - aggiunge - si conoscono da molto tempo, non c’è da stupirsi che il clima sia stato costruttivo». Dopo aver assicurato che «non c’è nessuna novità rilevante», Grillo ha detto che l’ipotesi di autosospensione di Fazio «non ha fondamento giuridico. E non ha precedenti, se non per il caso di Einaudi, per consentirgli di coprire la carica di ministro. Non c’è, però, uno strumento giuridico che preveda e regoli l’autospensione del governatore».
Appena rientrato a Palazzo Chigi, Letta si è incontrato con Siniscalco per fare il punto della situazione. E in serata, una nota del governo definisce «un fatto indecoroso» i resoconti sulla riunione tra Letta e Fazio. «Non si capisce - è scritto nel comunicato - come possa riferire i termini di un colloquio chi a quel colloquio non ha partecipato. Basta con i pettegolezzi, ai quali comunque la presidenza del Consiglio non prende parte».
Dopo essere approdato alla Bce, il caso Fazio è destinato a tenere banco anche all’Ecofin informale di venerdì e sabato a Manchester. Fonti del ministro delle Finanze olandese, Gerrit Zalm, confermano che «i ministri parleranno di questo problema e che Zalm dà il suo pieno supporto alla posizione e alle iniziative del collega italiano, Siniscalco». D’altra parte, molti ministri delle Finanze europei hanno una precisa opinione sulla vicenda e la esprimeranno. Zalm e Fazio si vedranno e l’incontro sarà quantomeno imbarazzante. La strategia dell’Ecofin, comunque, sembra ricalcare quella della Bce. Vale a dire, aspettare e vedere cosa accade in Italia e quali decisioni adotterà il governo. «Quel che è certo è che, comunque vada a finire la vicenda delle offerte straniere sulle banche italiane, le operazioni bancarie cross-border in Europa non saranno più come prima».
Il Financial Times, intanto, continua la campagna contro il governatore augurandosi che la riforma del risparmio non si areni sullo «scoglio Fazio». «Tentate di staccare una patella dalla roccia - scrive il giornale inglese - e questa opporrà una tenace resistenza: sarà impossibile stanarla senza danneggiare il guscio». Allo stesso modo, è difficile «indurre il governatore della Banca d’Italia alle dimissioni senza danneggiare l’istituzione».

Per questo, conclude il quotidiano, la soluzione del problema non è affatto semplice.

Commenti