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Fermato storico Lupin italiano: in auto 1 kg di diamanti

Leonardo Notarbartolo aveva un kg di diamati nascosto nell'auto. Il suo è un nome storico: fu autore della rapina di un caveau sotto il World Diamond Center di Anversa: 150 milioni di dollari in diamanti. Refurtiva mai rinvenuta

Fermato storico Lupin italiano: in auto 1 kg di diamanti

Milano -  Ha gli occhi azzurri e il sorriso leggero.  Il Lupin italiano, Leonardo Notarbartolo, è un volto ben noto alle forze dell’ordine. Quando gli agenti di una volante della polizia lo hanno fermato martedì pomeriggio per un normale controllo in via Monte Rosa - e hanno scoperto 1 chilo e 15 grammi di diamanti grezzi ben nascosti tra i sedili posteriori della sua Bmw, in 21 sacchi sigillati - non hanno creduto ai loro occhi.

Il furto di diamanti del secolo Perché Leonardo Notarbartolo, 57 anni, è considerato l’autore del colpo del secolo: nel febbraio del 2003 è stato arrestato come capo di una banda di ladri italiani con l’accusa di essere penetrato in un caveau, due piani al di sotto del World Diamond Center di Anversa, ed essersela svignata con un bottino di 150 milioni di dollari in diamanti, oro e gioielli. Il caveau si riteneva impenetrabile ed era protetto da rivelatori di calore a raggi infrarossi, da un campo magnetico e da un lucchetto con 100 milioni di combinazioni possibili. Ancora oggi la polizia non è in grado di spiegare come abbiano fatto i ladri.

I precedenti Arrestato dalla polizia belga e, nel 2005, condannato a 10 anni di carcere, ne ha scontati 6 e poi è tornato libero. Dopo il rientro in Italia, aveva raccontato agli organi di informazione il proprio colpo. Le forze dell'ordine che ieri lo hanno fermato sospettano che il bottino, mai rinvenuto, sia ancora nascosto in un rifugio del nord-ovest. E che i diamanti ritrovati nella sua auto provengano da quella storica refurtiva. Per ora gli agenti hanno sequestrato i blister e hanno denunciato Notarbartolo a piede libero per ricettazione.

Il legale: sono solo scarti Ma che i diamanti rinvenuti siano proprio quelli della famosa rapina è ancora da verificare. Intanto parla il suo legale Basilio Foti, e assicura: si tratterebbe solamente di "scarti di lavorazione, che hanno un valore molto diverso, nell’ordine delle migliaia di euro. Un chilo può valere all’incirca 15mila euro, magari 18mila o 13mila, ma non certo milioni".

Sul fatto che possa trattarsi di parte della refurtiva del colpo di Anversa l'avvocato non si sbilancia: "Non credo, comunque un perito li analizzerà e risolverà il problema".

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