Cronache

Fincantieri Varata la corvetta che darà la caccia ai pirati

Fincantieri Varata la corvetta che darà la caccia ai pirati

La Spezia«I cantieri navali della Spezia sono una delle punte di diamante del nostro sistema produttivo. Questa giornata rappresenta un vanto non solo per il nostro punto del levante ligure ma per l'intero sistema Fincantieri italiano».
Lo ha detto ieri mattina Alberto Maestrini responsabile delle direzione Navi Militari di Fincantieri a Muggiano (La Spezia) a margine del varo della nuova corvetta P191 nave della Abu Dhabi Class della Marina Militare degli Emirati Arabi Uniti. La nuova unità svolgerà attività di pattugliamento delle coste del paese arabo con particolare attenzione alla prevenzione antipirateria, una delle emergenze più gravi di questi ultimi tempi per i cargo che transitano in quella zona del pianeta spesso oggetto di attenzioni da parte dei bucanieri del nuovo millennio. Una tripla cerimonia quella del levante ligure difatto un vero e proprio primato per la cantieristica nazionale che non aveva mai assistito nei suoi stabilimenti lungo lo Stivale a un terzetto di unità di fatto celebrate in contemporanea. Un altro momento di festa dopo quello delle scorse settimane quando venne varata la supertecnologica Rossita, nave italo russa che sarà adibita al trasporto di scorie nucleari.
Nella stessa giornata, alla presenza di Ibrahim Almusharrak, capo della forza armata del paese arabo (presente anche Franco Paoli, capo del Dipartimento Marittimo Alto Tirreno) infatti sono stati impostati anche due nuovi pattugliatori classe Stealth, invisibili ai radar, che saranno pronti nel 2012. «Aver acquisito gli Emirati Arabi Uniti tra i nostri clienti è un grande risultato - ha spiegato Maestrini- puntiamo molto sul mercato estero e già abbiamo raggiunto importanti collaborazioni con gli Stati Uniti e appunto l'Eau ma presto speriamo di sbarcare anche in Sudamerica e in particolare in Brasile».
La corvetta varata ieri è una delle più moderne navi della sua classe e il contratto prevede anche un'opzione per una nave gemella oltre al supporto logistico alla marina emiratina e del training addestrativo. Abu Dhabi Class è lunga 88 metri e larga 12. Ha un dislocamento di 1.650 tonnellate e può raggiungere 25 nodi di velocità con un'autonomia di 3 mila miglia marine grazie a due motori a propulsione diesel di 7.000 kilowatt. L'equipaggio è di 70 persone. «Questa nave - ha spiegato Maestrini- svolgerà in particolare attività di prevenzione anti terrorismo e anti pirateria». Abu Dhabi class ha in dotazione anche sistemi antisommergibile e per la guerra antiaerea e di superficie oltre a tutte le strumentazioni per la prevenzione degli attacchi elettronici. Nel corso della giornata come detto sono stati anche impostati i due pattugliatori «Falaji» che saranno pronte tra circa un anno. «Queste due unità -ha spiegato Maestrini- saranno lunghe 55 metri e larghe 8,80 e potranno superare i 20 nodi velocità con equipaggio di 28 persone ciascuna». La principale caratteristica di queste altre due navi è l'invisibilità ai radar grazie alla tecnologia «stealth». Tra i loro compiti anche quelli di sorveglianza e intervento sia in ambito nazionale che internazionale. Sul fronte più strettamente locale Maestrini ha parlato della collaborazione con l'Arsenale Militare della Spezia presso cui Fincantieri potrebbe presto avere degli spazi. «Stiamo lavorando in questo senso - ha proseguito- la cosa è in già in ballo da tempo». Così invece sul dialogo con la Confindustria genovese dopo la decisione di sospendere il pagamento delle quote associative. «Non abbiamo alcuna chiusura - ha spiegato il dirigente di Fincantieri- abbiamo espresso chiaramente quali fossero le nostre preoccupazioni e le nostre considerazioni nel rapporto e mi pare che gli incontri tra il presidente dell'Unione Industriali del capoluogo ligure e il nostro amministratore delegato Giuseppe Bono siano stati positivi. Andiamo avanti su questa strada e non ci sono chiusure da parte nostra». Tornando alla corvetta che vestirà la bandieri degli sceicchi l'armamento di bordo è caratterizzato da un cannone Oto Melara da 76/62 millimetri con torretta anche in questo caso con tecnologia invisibile ai radar.

Ovviamente prima del varo è stato letto un brano del Corano e la cerimonia come prevede il rigido rituale islamico ha visto il battesimo di un «padrino» e non di una madrina come accade per le unità dei paesi occidentali.

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