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Il fine 2015 Meraviglioso di Bellavista

È stato un fine-2015 pieno di novità in casa Bellavista, la maison forse più prestigiosa della Franciacorta, la terra dei migliori metodi classici italiani. Dapprima la nomina del patròn Vittorio Moretti a presidente del consorzio al posto del suo amico e rivale Maurizio Zanella di Ca' del Bosco (come passare dalla Lamborghini alla Ferrari). A lui la sfida di trasformare questo grande vino italiano - 16 milioni di bottiglie vendute nel 2015 è una qualità media altissima - in un successo anche all'estero, dove la Franciacorta paga la concorrenza dello Champagne nella categoria delle bollicine di alta gamma. L'altra novità prenatalizia la presentazione, nel corso di un pranzo milanese a cui chi scrive ebbe la fortuna di essere invitato - di Meraviglioso, la cuvée delle cuvée, vale a dire un vino che riassume le sei annate migliori della storia più che trentennale di Bellavista, almeno secondo l'enologo Mattia Vezzola, uno al nominare il quale mezzo mondo enologico si inchina (e l'altra metà schiatta di invidia): il 1984, il 1988, il 1991, il 1995, il 2001 e il 2002. L'esito perlustra la schiena di brividi. Ed è da brividi anche l'oggetto in sé, tirato in 5mila esemplari in formato magnum a un prezzo chiaramente per pochi.

Per fortuna ci sono gli altri prodotti Bellavista, emozionanti e accessibili tutto l'anno (guai a considerare i metodi classici prodotti da festa!): a partire dall'Alma Cuvée Brut, che rappresenta al meglio l'essenza di Bellavista, proseguendo con il Brut millesimato, il Pas Operé, il Nectar, il Satèn, il Rosé, e concludendo con la sontuosa riserva Vittorio Moretti (anche nelle edizioni limitate dedicate alle prime della Scala) che resta uno dei vini italiani da noi prediletti.

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