Fiorani indagato per falso in bilancio
13 Luglio 2005 - 00:00Venerdì il vertice degli inquirenti con i colleghi di Milano
Gianluigi Nuzzi
da Milano
Falso nel bilancio del 2004 e nella prima trimestrale del 2005 della Popolare di Lodi, ora Popolare italiana. A Borsa chiusa e a poche ore dallinterrogatorio nella capitale, fissato per questo pomeriggio alle 15.30, si apre un nuovo ventaglio di accuse contro lamministratore delegato Gianpiero Fiorani. Quattro i reati per i quali indagano il procuratore aggiunto Achille Toro e il pm Perla Lori: falso in bilancio, concorso come avvantaggiato nellabuso dufficio a carico del capo degli 007 di Bankitalia, Francesco Frasca, ostacolo allattività di vigilanza della banca centrale e della Consob, infine falso in prospetto. Le nuove imputazioni rappresentano un salto qualitativo nelle indagini. Ed esprimono i primi risultati raccolti. O meglio le convinzioni che i magistrati si sono fatti: in Procura a Roma ritengono, in sostanza, che Popolare di Lodi, alla vigilia della scalata ad Antonveneta, abbia distorto le comunicazioni agli organi sociali e a quelli di vigilanza e abbia addomesticato in qualche misura i conti e i prospetti informativi. Il tutto, sempre secondo lipotesi investigativa, si sarebbe sviluppato con la compiacenza di alcuni funzionari di Bankitalia preposti al controllo. La banca centrale assumerebbe così una duplice veste: vittima di prospetti informativi non aderenti alla realtà e dellostacolo alla sua attività ma anche possibile complice di omesso controllo per lazione di alcuni suoi funzionari. Un quadro investigativo certo non lieve e che potrebbe avere ulteriori sviluppi. Il pm Toro si muove forte dellappoggio del procuratore capo Giovanni Ferrara e della collaborazione del collega milanese Francesco Greco con il quale divide piste investigative e compiti. Ma lobiettivo della Procura è di evitare il più possibile accuse di strumentalizzazioni. Così a Roma i Pm sentono gli indagati ora e non a fine indagini. E per la stessa ragione vengono notificati inviti a comparire che ricostruiscono analiticamente e non in sintesi limpianto accusatorio.
Intanto lagenda si infittisce di impegni. Fiorani, assistito dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Roberto Rampioni, sembra deciso a far chiarezza: «Vado a Roma dai magistrati - dice ai collaboratori - e spiegherò ogni passaggio». Venerdì poi il pm Lori è attesa in Procura a Milano per un vertice con i colleghi. Un confronto di routine, si dice, ma in realtà potrebbe essere una riunione strategica per decidere quali saranno le prossime mosse su cui si svilupperà linchiesta che corre sui binari paralleli di Milano e Roma, In realtà la partita chiave sembrano giocarla i magistrati della capitale.
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