Politica

Un "flash mob" per i diritti dei disabili colpiti da ordigni inesplosi. Ma non solo

Domani, sabato, a Roma davanti alla Chiesa degli Artisti un'azione di un gruppo di giovani della Campagna italiana in occasione della Giornata internazionale sul problema delle mine, una piaga che interessa ancora settanta Paesi in tutto il mondo

Un «flash mob» per richiamare l'attenzione sui diritti delle persone con disabilità di cui si interessano tre importanti trattati internazionali. Si chiama «La pace non ha bisogno di stampelle», si svolgerà domani, sabato 3 aprile, dalle 16.00 alle 16.05 in Piazza del Popolo, davanti alla Chiesa di Santa Maria in Montesano (la cosiddetta Chiesa degli artisti) organizzato dalla Campagna Italiana contro le mine in occasione della quinta Giornata internazionale sul problema delle mine. L'attenzione sarà quest'anno rivolta ai diritti di tutte le persone con disabilità, siano esse vittime di mine antipersona, di bombe cluster e di ordigni inesplosi in generale, siano colpite da disabilità per motivi diversi. Tutte comunque accomunate dalla difficoltà dell'integrazione e vittime di pregiudizi.
«Dal Cartagena Action Plan (piano d'azione 2010-2014), firmato nel dicembre scorso da circa cento Paesi in occasione della seconda referenza di revisione del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine - dice Santina Bianchini, presidente dalle Campagna italiana contro le mine - è emersa come priorità per gli anni a venire l'assistenza alle vittime e il loro reinserimento socio-economico. Tutto ciò, però, passa in secondo piano se non si garantisce a queste persone il pieno rispetto della loro dignità come esseri umani dichiara».
Ancora oggi ci sono circa 70 Paesi in tutto il mondo inquinati da mine e ordigni inesplosi in cui le popolazioni vivono sotto la costante minaccia di un incidente in cui potrebbero perdere un arto, entrambi, o la vista e sperimentare così la condizione di disabilità. «Abbiamo deciso di fare di questa Giornata Onu sul problema delle mine - dice Giuseppe Schiavello, direttore nazionale della Campagna italiana - un momento di riflessione sulle condizioni di vita e sui diritti negati delle persone che nelle diverse parti del mondo si trovano a lottare quotidianamente con ostacoli e barriere non solo architettoniche, ma soprattutto culturali».
Dall'entrata in vigore del trattato di Ottawa (che oggi conta 156 Stati parte) sono state distrutte 44 milioni di mine contenute negli arsenali, molte zone sono state sminate e le terre restituite a un uso produttivo. Ma c'è ancora molto da fare per raggiungere l'obiettivo di un mondo libero dalle mine e in cui tutti abbiano garantita l'accessibilità a servizi ed alle opportunità. Sin dalla prima edizione della Giornata Onu dedicata al problema delle mine la Campagna italiana ha organizzato le iniziative per la ricorrenza coinvolgendo i giovani.

Quest'anno ha scelto di affidare proprio a un linguaggio nuovo e creativo ed all'entusiasmo dei suoi giovani sostenitori il proprio messaggio: il «flash mob», un'azione rapida e spettacolare realizzata da molte persone contemporaneamente in modo improvviso in un luogo pubblico alle volte come gesto artistico, altre, come in questo caso, per veicolare un messaggio.

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