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"La frase sui baci gay manipolata ad arte Ora mi perseguitano"

Offese e minacce di morte dopo la polemica: "I centri sociali verranno sotto casa a fare pipì"

"La frase sui baci gay  manipolata ad arte  Ora mi perseguitano"

Messo in croce. Prima da quelli che si dicono i suoi colleghi in Parlamento. Poi da quelli che sarebbero i giornali a loro vicini. Ma a scatenare la vera buriana contro il senatore del Pdl, Carlo Giovanardi, sono stati, all’inizio di questa triste storia, quelli di Radio 24 nella trasmissione «Non ci sono più le mezze stagioni», durante la quale all’ex sottosegretario è stata appiccicata addosso una frase poco elegante, che lui, conversazione alla mano, non ha mai pronunciato. «Soltanto dopo quattro giorni sono riuscito ad acquisire la registrazione integrale dell’audio di questa vergognosa operazione di manipolazione mistificatoria», spiega amareggiato Giovanardi.
Titolo del lancio di Radio 24 alle agenzie: «Due donne che si baciano per strada? È come uno che fa la pipì in pubblico». «Ma scherziamo? Io non ho mai detto quelle parole - dice il senatore Pdl - hanno usato le prime cinque righe della mia prima risposta e le hanno attaccate a sette risposte successive. Un taglio manipolatorio che omette tutto il ragionamento intermedio, il quale dimostra come non esista alcun atteggiamento omofobo da parte mia, ma semplicemente la difesa di regole di buona educazione che devono valere per tutti, etero ed omosessuali».

In effetti, a leggere il botta e risposta fra la giornalista Roberta Giordano e il senatore viene a galla la magagna. Prima domanda: «Se lei vedesse due ragazze che si tengono per mano e si baciano per strada lei direbbe che schifo oppure finalmente qualcuno che si ama o che altro? Risposta: «L’ho detto un milione di volte, che ci sono situazioni e situazioni. Un nudista in un’isola di nudisti non mi da alcun fastidio, un nudista a Riccione sotto l’ombrellone dove ci sono i bambini e le mamme mi da fastidio ed è fuori posto». Dopo sette risposte, e le domande della giornalista che batte insistentemente sul solito tema, Giovanardi sbotta. Domanda: «Ma a lei danno personalmente fastidio due ragazze che si baciano per strada?». Risposta: «A me personalmente in un supermercato o in un luogo pubblico...». Domanda: «Ma a parte il supermercato diciamo alla stazione». Risposta: «In un luogo pubblico vedo due uomini che ostentatamente si baciano fra di loro». Domanda: «Non ostentatamente, due ragazze che si lasciano alla stazione, una sale sul treno...». Risposta: «Due ragazze che ostentatamente si baciano...». Domanda: «Non ostentatamente... questo avverbio... scusi Giovanardi, mi lasci spiegare». Risposta: «Ma perché c’è sempre una misura nelle cose. A lei da fastidio uno che fa pipì, dice no, perché va in bagno e fa pipì». Domanda: «Ma che c’entra, quella è una cosa sconcia...». Risposta: «Se uno, invece, si mette a fare pipì per strada davanti a lei, può darle fastidio». Traduzione di Radio 24: «Vedere due donne che si baciano per strada è come vedere qualcuno che fa la pipì».

Da sabato scorso Giovanardi non ha più vita, barricato in casa, perseguitato da orde di omosessuali incavolati, dai circoli democratici, dai centri sociali, che domenica prossima organizzeranno sotto casa sua, a Modena, un kiss day, un bacio collettivo, e non solo. «Hanno annunciato che verranno a fare la pipì sul mio portone. Un atteggiamento degno degli squadristi fascisti». Insultato, minacciato di morte «insieme alla mia famiglia. Un campagna d’odio inaudita dove vengo dipinto come un criminale, un subumano».

E poi dicono che non c’è libertà di informazione.

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