Cronache

In fuga dalle spiagge: cali fino al 20 per cento

In fuga dalle spiagge: cali fino al 20 per cento

Federico De Rossi

Riviera. Dubbi sulle ricadute economiche delle presenze turistiche, preoccupazione per un mare non sempre pulito, condizioni meteo incerte e ancora scarsi spazi di balneazione. E come se non bastasse, ecco spuntare negli ultimi giorni l'incubo dell'alga tossica nei mari della Liguria... L'andamento della stagione estiva 2005 conferma quindi i timori degli stabilimenti balneari.
Il tutto esaurito ci sarà solo ad agosto, settimane a luglio e weekend mordi e fuggi per settembre, sulla falsa riga del mese di giugno. Questi i dati delle organizzazioni imprenditoriali di categoria, secondo una tendenza simile agli ultimi anni: «La stagione presenta molte incertezze, si valuta che la diminuzione delle presenze sarà compresa tra il 15-20 per cento, tra giornalieri e prenotazioni settimanali e mensili, con variazioni da località a località. Inoltre, la nostra abituale clientela ha meno possibilità di spesa, con budget molto limitati», dichiara il presidente nazionale S.i.b. (Sindacato Bagni Marini) Riccardo Borgo.
Nonostante il momento di difficoltà, l'Associazione Bagni Marini di Savona ha suonato la carica: qualità nei servizi, flessibilità nei pacchetti e innovazione nei fattori attrattivi, necessari elementi per un rilancio di medio-lungo periodo. «Non si può giocare in difesa, bisogna sviluppare nuove strategie per la qualità dell'offerta e dell'accoglienza turistica, indirizzare gli stabilimenti balneari verso una maggiore specializzazione e diversificazione nei servizi, rispetto alla monocultura sdraio-ombrellone».
In prospettiva futura, resta ancora l'incognita dell'erosione dei litorali con la conseguente perdita di spazi per la balneazione, motivo per cui molti potenziali turisti sarebbero orientati verso altre località costiere. Malgrado l'operazione di ripascimento degli arenili avviata per l'estate 2005, come per le spiagge tra Ceriale e Albenga, il tavolo tecnico con la Regione, realizzato dalla precedente giunta Biasotti, aveva finalmente portato allo stanziamento di quattro milioni di euro per il piano regionale di ripascimento, specificando 13 aree principali di intervento. «Anche la parte sull'economia turistica e il suo indotto complessivo contenuta nel decreto sulla competitività del governo assume una importanza vitale per gli imprenditori del settore bagni marini. Ma senza l'attuazione del piano regionale sugl'arenili e le difficoltà della neo Giunta verso una vera politica industriale del turismo in Liguria, il rischio per i prossimi anni è una continua riduzione del flusso turistico costiero - dichiara preoccupato il presidente Borgo -. La stessa battaglia sul recupero di materiali sabbiosi in mare aperto per i nostri litorali, portata avanti dall'Associazione Bagni Marini, aveva l'obiettivo di eliminare inutili costi di trasporto e sprigionare risorse per altri possibili investimenti». Il Presidente Borgo, poi, ha di recente ribadito la sua posizione al neo assessore regionale al Turismo Margherita Bozzano sulla necessità di interventi per assicurare maggiore congruenza nelle ordinanze e nelle concessioni demaniali. Nel mirino ci sarebbero alcune concessioni che mostrano uno squilibrio di trattamento tra la riviera di levante e quella di ponente.
Quest'anno, sembra invece rientrata la polemica tra gli stabilimenti balneari da una parte e ristoranti, pizzerie dall'altra: «Il servizio di ristorazione è in primo luogo diverso rispetto a quello offerto da ristoranti o pizzerie. Inoltre, per i bagni marini il servizio ristorazione-bar rappresenta uno degli aspetti più funzionali per una vera destagionalizzazione del turismo costiero nel Ponente».

Infine, il commento del presidente Borgo sulla psicosi dell'alga tossica presente nei mari della Liguria: «L'attenzione nei confronti della salute pubblica prima di tutto, certo, ma se le analisi e i riscontri tecnici effettuati ci dicono di stare tranquilli, non vedo perché si voglia a tutti i costo diffondere inutili allarmismi, con gravi perdite per gli stabilimento balneari e un danno d'immagine per tutto il Mar ligure».

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