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Gay aggrediti, il gip firma: "Socialmente pericoloso" L'accoltellatore va in cella

Arrestato in casa il 40enne responsabile dell'accoltellamento dei due giovani omosessuali. Soddisfazione dell'Arcigay

Gay aggrediti, il gip firma: 
"Socialmente pericoloso" 
L'accoltellatore va in cella

Roma - Il gip del tribunale di Roma Renato La Viola ha firmato in mattinata la richiesta di custodia cautelare in carcere per Alessandro Sardelli, l’uomo di 40 anni che nei giorni scorsi aggredì due giovani gay nel quartiere Eur, a Roma. E la squadra mobile ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare: l’uomo è stato arrestato nella sua abitazione alla periferia di Roma e portato in carcere. "Potrebbe commettere reati della stessa fattispecie", ha spiegato il gip La Viola.

Interrogatorio L’uomo è stato interrogato dal gip per l’interrogatorio di garanzia a cui ha partecipato anche il pm Pietro Pollidori. L’aggressore è accusato di tentato omicidio in relazione all’accoltellamento di Dino, uno dei due omosessuali aggrediti nel quartiere Eur. Deve rispondere anche di aver colpito con una bottiglia al capo l’altro ragazzo gay. Il procuratore Giovanni Ferrara e il pm Pollidori avevano inoltrato ieri al gip la richiesta della custodia cautelare in carcere. L’uomo, che abita nel quartiere periferico Laurentino 38 a poca distanza dal Gay Village dove nella notte tra venerdì e sabato è avvenuta l’aggressione, è stato portato negli uffici della squadra mobile della questura di Roma. dopo l'interrogatorio è uscito coprendosi il volto con un foglio di carta. L’uomo, in jeans e maglietta rossa, è stato fatto entrare in una Punto blu scortato dagli agenti per essere portato in carcere.

Le polemiche Per l’aggressore, inizialmente, era scattata solo una denuncia a piede libero e la cosa aveva fatto nascere numerose polemiche. Pronto il commento di Arcigay: "Finalmente una buona notizia che attendevamo da ore. Siamo soddisfatti che sia stata accolta la nostra istanza". Così il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo. In una nota Arcigay Roma spiega che "si è attivata una grande rete di solidarietà grazie alle organizzazioni gay e alle istituzioni, il cui sostegno è stato importante. L’attenzione dei media è stata fondamentale per portare alla luce questo ennesimo tragico episodio di omofobia.

Adesso - conclude l’associazione parlando anche a nome del ragazzo che, ferito all’addome, è stato operato e si trova ricoverato in ospedale - bisogna concentrarsi sulla guarigione: pertanto la richiesta è quella di limitare le visite in ospedale ai soli parenti e amici, per consentire una ripresa serena e più rapida possibile".

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