Cronache

ARTE E TRADIZIONE

Angelo Coriandolo

Diventa un libro il settecentesco presepe della Madonnetta. L'arte e la tradizione ligure che si incontrano nel santuario annesso all'omonimo convento dei Padri Agostiniani Scalzi nel quartiere Castelletto, poco sopra la Stazione di Principe, possono essere incontrate e apprezzate grazie alle 92 pagine del volume «Il presepe della Madonnetta - Storia e restauro», a cura di Marzia Cataldi Gallo, Edizioni LumierArt, prima monografia interamente dedicata ad un presepe genovese. L'opera, resa possibile dal contributo del Gruppo Amga con il concorso del ministero per i beni e le attività culturali, la soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico della Liguria e la Fondazione Carige, è stata presentata domenica al Santuario della Madonnetta.
L'opera si apre con le prefazioni di Liliana Pittarello, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria e di Vincenzo Lorenzelli, presidente della Fondazione Carige, seguite da una scheda storica di Padre Pietro Pastorino, archivista del convento della Madonnetta e dai ringraziamenti di Padre Carlo Moro, rettore del santuario. Gli altri capitoli sono stati realizzati da Giulio Sommariva, per i problemi critici e attributivi delle statuine, da Antonio Silvestri, per la parte riguardante i restauri delle statuine e degli animali, e da Stella Ghersina Arnulfo per l'intervento sui manufatti tessili.
Il libro traccia storia e profilo del presepe settecentesco, attribuito alle botteghe di autori come Anton Maria Maragliano e Giambattista Gaggini. Un'opera d'arte coeva alla fondazione del santuario genovese aperto al culto il 15 agosto 1696 e dedicato alla Madonna della Consolazione, alla Madonna Assunta in Cielo (titolare del santuario) e alla Natività. Attualmente il presepe conta una sessantina di statuine alte circa cinquanta centimetri. La peculiarità del presepe della Madonnetta è senz'altro il poter ammirare la Natività incarnata nella vita quotidiana di quel tempo: nella scenografia del presepe è infatti rappresentata la Valle del Bisagno con il ponte di Sant'Agata, la chiesa di San Siro di Struppa e le case contadine di Fontanegli. Il movimento di gente tra case e stalle interpretato dalle statuine e da un gruppo di botteghe dà la percezione di quella che era la vita quotidiana di quel tempo all'ombra della Lanterna. Ma il cuore della città e degli abitanti è nella pace e nel silenzio delle rustiche case che racchiudono Salita della Madonnetta, dove, in una povera mangiatoia nasce il Messia. Non mancano, al Presepe della Madonnetta, i Re Magi, e qui la Superba assume un sapore d'Oriente.

Anticipazione, o profezia, di una città portata, per vocazione, ad incontrare il mondo.

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