Cronache

Chiavari, ora il «Faraone» gioca la carta del cemento selvaggio

Chiavari, ora il «Faraone» gioca la carta del cemento selvaggio

Si ribatte colpo su colpo, non si arretra di un centimetro. Querele, accuse, accordi: la campagna elettorale di Chiavari è rovente come il sole di ferragosto. La partita, adesso, si gioca sui temi del verde. E dopo il patto tra Legambiente e Roberto Levaggi, il sindaco uscente, Vittorio Agostino, passa al contrattacco. Dagli archivi spuntano quattro progetti presentati da alcuni sostenitori del suo «antagonista». I disegni disposti sul tavolo parlano di 84 appartamenti e 150 posteggi a Sampierdicanne, 42 alloggi e 50 posti auto a Maxena, un edificio di 3 piani con 140 box nell’area delle Clarisse, un capannone pronto a trasformarsi in edificio commerciale a Caperana. Tutti progetti respinti dall’amministrazione Agostino, che a più riprese vengono ripresentati con volumi inferiori senza però essere ritenuti adeguati. Il rischio, secondo il primo cittadino, è che in caso di vittoria di Levaggi gli interventi rimasti su carta si trasformino in realtà: «L’agglomerato che sostiene il mio antagonista - attacca Agostino - ha interessi edilizi sfacciati che si vedono e si riflettono nei personaggi che collaborano a questa campagna elettorale». Al suo fianco il sindaco ha la giunta uscente, riconfermata in caso di successo: «La squadra di Levaggi - ironizza - non la conosce nessuno». Parla lentamente, quasi centellinasse i colpi come chi sa di avere ancora pochi bossoli nel caricatore. E le sue parole, taglienti, colpiscono anche il candidato del centrosinistra, che in vista del ballottaggio ha detto di non votare per Agostino; lui lo ribattezza Giorgio «Getto la spugna» Viarengo e si domanda: «Avrà mica stretto una relazione di natura cementifera con Levaggi?».
La risposta del candidato sindaco del Pdl non si fa attendere: «Le sue dichiarazioni sono sconclusionate e poco aderenti alla realtà. Dopo 18 anni di governo un primo cittadino che dice di amare la città dovrebbe elencare le opere fatte, non denigrare gli avversari. Evidentemente ha pochi argomenti da portare avanti. Io non faccio investimenti immobiliari, non ho terreni su cui costruire e non mi risulta che i miei sostenitori abbiano in mente progetti speculativi. Il piano regolatore salvaguarderà le nostre colline. E poi da assessore regionale ho dimostrato di tenere all’ambiente e ho intenzione di difendere il territorio della città dove sono nato e nella quale mi accingo a fare il sindaco. Domenica - aggiunge - si vota per il primo cittadino e non per altre persone; la gente deve scegliere me che, a differenza di Agostino condannato in secondo grado per tentata concussione, sono incensurato».
La sua giunta si conoscerà dopo lunedì: «Nell’ottanta per cento dei casi gli assessori vengono presentati ad urne chiuse, in quanto queste si chiamano elezioni del consiglio comunale e del sindaco.

Posso assicurare ci sarà il giusto mix tra consenso e capacità».

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