Cronache

La destra genovese lancia la «Fondazione Ugo Venturini»

La destra genovese lancia la «Fondazione Ugo Venturini»

Tante anime diverse, un passato in comune, un presente frammentato e un futuro per ritornare all'unità degli albori, in nome della storia e della memoria di Ugo Venturini. Proprio Venturini, il ragazzo missino ucciso a Brignole nel 1970 durante il comizio di Almirante, sarà il simbolo di una sintesi ritrovata grazie alla creazione di una nuova fondazione, a lui intitolata, pronta a riaccogliere tutti gli orfani dell'Msi. Questo, in sintesi, è ciò che uscito ieri sera dall'incontro «Storia della destra genovese», organizzato dal segretario provinciale della Destra Paolo Boz, all'hotel Astoria, cui hanno risposto con entusiasmo numerosissime persone. Moderato dal caporedattore del Giornale Massimiliano Lussana, l'incontro ha visto la partecipazione delle maggiori personalità della storia missina genovese: Mario Bozzi Sentieri, Augusto Casarino, Ettore Rivabella, Giorgio Bornacin, Agostino Bozzo, Giuseppe Murolo e Gianni Plinio. Altre persone legate alla storia e al presente della destra genovese si sono ritrovate fra il pubblico, dal capogruppo del Pdl a Tursi Lilli Lauro, ai consiglieri municipali Carleo e Salterini, fino alle nuove leve come Boz e Gandolfi.
Bozzi Sentieri ha inaugurato ripercorrendo la storia dell'editoria della destra genovese attraverso le principali riviste; in particolare, ha ricordato anche il ruolo svolto dai rautiani, da Avanguardia sociale e dal direttore di «Destra di popolo» Riccardo Fucile, autore su internet di una polemica sulle assenze dei rautiani, che suona impropria proprio alla luce dei contenuti dell'incontro. Boz, in nome dei giovani di destra, ha invece manifestato il disorientamento di una generazione che si sente politicamente orfana. In chiusura gli interventi più politici con Bornacin e Plinio. Quest'ultimo ha concluso sottolineando l'importanza della istituenda fondazione «Ugo Venturini» definendola «un moderno punto di incontro per chi indipendentemente dalle collocazioni partitiche condivide i valori e la storia della destra - ha concluso Plinio - .

Non deve raccogliere malati di torcicollo, ma buoni italiani che vogliono costruire un futuro migliore».

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