Cronache

Legalità in centro storico: la giunta rifiuta il dialogo

«La giunta sta lavorando a una revisione complessiva dei regolamenti e dei piani del commercio, con una particolare attenzione per il centro storico. Presenteremo proposte e soluzioni concrete con atti amministrativi tangibili. Certe dichiarazioni lasciano il tempo che trovano».
L'assessore Paolo Oddone ieri in consiglio comunale ha perciò respinto, a nome della giunta Doria, la mozione del capogruppo leghista Edoardo Rixi su «qualità urbana e commerciale» dei carruggi. La maggioranza ha quindi detto no al documento a favore di cittadini e commercianti con 22 voti, seguiti dai 17 sì della minoranza, grillini compresi, ad eccezione dell'ex candidato sindaco Paolo Putti che si è astenuto.
«Dopo che il sindaco Marco Doria si è rifiutato di discutere della legalità a Sampierdarena – ha attaccato la capogruppo del Pdl Lilli Lauro – adesso un suo assessore vota contro una mozione che impegnava il centrosinistra a fare qualcosa per il degrado della città vecchia. Non è soltanto scandaloso, ma l'immobilismo della giunta è dannoso per tutti i cittadini genovesi».
«Il centro storico vive il dramma di continue chiusure di negozi antichi, attività commerciali comuni e botteghe di artigiani perché c'è un degrado assoluto e perversa la microcriminalità – spiega il capogruppo leghista Edoardo Rixi – ma la giunta Doria fa spallucce. È da un anno che governano a Tursi e non hanno fatto ancora niente. Oltre ai problemi dei commercianti ci sono quelli dei residenti che hanno paura nei vicoli come a Sampierdarena per l'aumento della delinquenza, soprattutto quella degli immigrati. È chiaro che chi spacca la bottiglia in testa a qualcuno è un delinquente e basta, ma è altrettanto evidente dai numeri degli interventi che non si può sempre difendere l'indifendibile».


Il documento discusso in consiglio comunale chiedeva al sindaco di impegnarsi «in prima persona» a tracciare un percorso di qualità urbana, riconoscendo ai carruggi il valore di patrimonio storico «che nessuna amministrazione comunale ha il diritto di annientare per incuria e indifferenza».

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