Cronache

Navi dal Nord Africa, in porto si rischia la rivolta

Navi dal Nord Africa, in porto si rischia la rivolta

Dal 16 giugno saranno raddoppiati i collegamenti con la Tunisia e gli agenti della polizia di frontiera lanciano l’allarme per i rischi ordine pubblico e sicurezza. Oltre ai tremila passeggeri trasportati normalmente ogni settimana, Cotunav e Gnv trasporteranno ognuna altrettanti cittadini extra Schengen, con mille auto da controllare per ogni viaggio. Inoltre i poliziotti dovranno fare i controlli pure sugli extracomunitari che da Genova s’imbarcano alla volta del Nord Africa. Solo che, di norma, gli agenti della Polmare per ogni turno sono appena una decina più un dirigente. Manca un servizio bar di ristoro per i passeggeri, costretti a stare delle ore sotto il sole con torride temperature. Gli spazi sono davvero ristretti. C’è un servizio igienico per centinaia di persone. Si crea un imbuto di traffico che si ripercuote per tutto il centro e il ponente cittadino. Le «rivolte» dei tunisini, spesso giustificate da siffatte condizioni esterne, sono quasi all’ordine del giorno. E così ieri sono scesi in piazza a protestare pure le divise del Sindacato autonomo di polizia, che hanno incontrato i colleghi e organizzato un presidio a Ponte dei Mille.
«Lo scorso 23 maggio - spiegano il segretario provinciale Massimo Valeri e l’aggiunto Giacomo Gragnano - il Sap aveva denunciato le criticità del porto di Genova. In particolare quelle che diventeranno più gravi con le nuove tratte dal Nord Africa. La mancanza di infrastrutture e la carenza del personale rischiano di mettere in seria difficoltà la sicurezza all’interno dello scalo, soprattutto ai ponti Assereto, Colombo e Caracciolo, con ripercussioni anche all’esterno e per la città. Gli stranieri, già provati da un viaggio di 24 ore a bordo, saranno costretti a lunghissime soste, anche di 7 o 8 ore, sui loro mezzi in attesa dei controlli. La presenza di donne, bambini e anziani potrebbe sfociare in pericolose reazioni da parte degli altri componenti dei gruppi, anche perché nei già ristretti piazzali di sosta non esistono luoghi di riparo dal sole, né soprattutto punti di ristoro. Niente è stato fatto e la stagione si è già iniziata. Ognuno dovrà quindi assumersi le sue responsabilità».
«Il personale della Polmare - aggiunge il segretario di sezione del Sap Antonio Miraglia - verrà incrementato con sole tre unità in aggregazione. È come una beffa, considerato che ce ne vorrebbero almeno una decina in più, per turno, per velocizzare e controllare al meglio i cittadini extra Schengen. Ogni volta, infatti, controlliamo uno per uno 6mila passeggeri».


Qualcuno aveva proposto di far viaggiare i poliziotti sulle navi maghrebine, ma il Sap ha respinto l’iniziativa considerandola inapplicabile «anche perché non si può chiedere ad un piccolo nucleo di agenti, non armati e quindi inermi, di rischiare la propria incolumità personale su una nave straniera che trasporta 3mila stranieri».

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