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"Gheddafi giustiziato da professionisti"

Hanno freddato il raìs senza farsi vedere ed eliminato i testimoni scomodi. Nascondendosi tra gli insorti. A Misurata tutti in fila per vedere il cadavere. E Mubarak piange davanti alla tv. La famiglia del Colonnello ha 200 miliardi nascosti in costi segreti

"Gheddafi giustiziato da professionisti"

La fine di Gheddafi forse è iniziata con una telefonata a Damasco, dal suo apparecchio satellitare, intercettata dalla Nato a Sirte, l’ultima roccaforte. Ed è finita con un’esecuzione sommaria, preceduta da un linciaggio, compresa la sodomizzazione del colonnello. Un oltraggio registrato in pochi secondi di video girato da un telefonino subito dopo la cattura e reso noto ieri sera su YouTube.

Quello che segue è la ricostruzione della fine del colonnello grazie all’incrocio di fonti Nato riservate, testimonianze credibili raccolte dai giornalisti sul posto e l’analisi dei video sugli ultimi minuti di vita di Gheddafi.
Mercoledì scorso, i ribelli che circondano la sacca di Sirte, lanciano un bombardamento d’artiglieria senza precedenti per farla finita con gli 800 uomini asserragliati nel Village 2, vicino al mare. Alle 8.30 di giovedì mattina la Nato segnala, grazie alla sorveglianza elettronica dal cielo, che una colonna di un centinaio di mezzi sta per mettersi in marcia. Molti sono armati con mitragliatrici pesanti, antiaeree e lanciarazzi multipli. Un velivolo senza pilota Predator Warrior americano armato con missili Hellfire manda le immagini in diretta.

Secondo il quotidiano Telegraph è stato lanciato ore prima da Sigonella, ma telepilotato da una base vicino a Las Vegas.
La colonna parte per sfuggire all’assedio in direzione di Misurata con l’idea di aggirarla. Forse Gheddafi voleva arrivare ad al Qoms dove era stato segnalato che tenevano ancora duro i corpi speciali della Marina. Una coppia di caccia bombardieri Rafale francesi è già in volo e attacca il lungo convoglio sulla strada costiera «finendo il munizionamento». Gheddafi e molti dei suoi trovano riparo nei due famosi tunnel di cemento sotto la strada per salvarsi dalle bombe. La zona pullula di ribelli ed un primo gruppo ingaggia un violentissimo scontro a fuoco. I piloti dei caccia ed il Predator forniscono continue informazioni alla base Nato di Napoli e a Poggio Renatico, che gestisce le operazioni aeree. Parte di queste informazioni vengono girate ai corpi speciali e all’intelligence Nato, al fianco dei ribelli a Sirte.

Gli uomini di Gheddafi vengono uccisi o si arrendono e alla fine due ribelli entrano in uno dei tunnel saltando addosso al colonnello, ferito ma vivo. Salem Bakeer, dichiara al Telegraph: «Aveva la pistola d’oro con sé ed un altro revolver in una sacca». Lo tirano fuori e i telefonini cominciano a girare la scena del linciaggio. Una delle sequenze più oltraggiose è stata resa nota ieri sera su YouTube. Un libico che lo ha catturato lo sodomizza con un bastone, mentre il colonnello, appena stanato dal tunnel, viene sospinto verso la strada dove verrà ucciso. La sequenza dura pochi secondi, ma registra l’abuso sessuale e rende l’idea dell’odio per il Rais.
Gheddafi sembra intontito dalla violenza e ai ribelli inferociti biascica: «Cosa vi ho fatto?». Poi tenta di chiedere rispetto come prigioniero e dice: «Sapete cosa è giusto e cosa sbagliato?». Attorno urlano «Allah è grande». E lui trascinato e bastonato sembra replicare «solo Allah mi può giudicare».

Altri testimoni della cattura giurano che offriva oro e denaro per risparmiargli la vita. I filmati sono cinque, per ora, e mostrano il colonnello sanguinante, ma vivo fino a quando lo piazzano sul cofano di un fuoristrada. Qualcuno grida che bisogna ammazzarlo e altri che va tenuto in vita. Nelle ultime immagini di Gheddafi, stordito, si vedono anche dei civili, alcuni armati, che colpiscono il colonnello.

«L’impressione è che dopo il primo gruppo di ribelli sia arrivato un secondo, che sapesse esattamente cosa fare e avesse ordini precisi di eliminare i prigionieri» spiega una fonte riservata de Il Giornale impegnata nel conflitto. Prima, alcuni neri della scorta di Gheddafi, catturati vivi, venivano dissetati e si vedevano sdraiati a terra con le mani legate dietro la schiena. Poi altre immagini li mostrano immobili, probabilmente giustiziati con un colpo alla nuca. Testimoni scomodi, come l’ex ministro della Difesa libico ucciso sul posto e Muttasim, il figlio del colonnello, ammazzato con calma dopo avergli fatto fumare l’ultima sigaretta.
Alcuni miliziani volevano portare Gheddafi a Misurata e lo urlano nei video registrati dai telefonini.

Poi qualcuno del secondo gruppo, con l’ordine di uccidere, dev’essersi avvicinato al colonnello sanguinante, ma vivo, per il colpo di grazia in mezzo alla confusione.

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