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Giustizia, Alfano: "Più fondi per processo breve" Anm, Palamara: "Grave, non è una vera priorità"

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano promette "investimenti straordinari nel sistema giustizia per adeguare la macchina alle nuove esigenze del processo breve". Palamara: "Non è una priorità". Il finiano Moffa apre: "Non logoreremo il governo, sarebbe un'autodistruzione"

Giustizia, Alfano: "Più fondi per processo breve" 
Anm, Palamara: "Grave, non è una vera priorità"

Roma - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano promette "investimenti straordinari nel sistema giustizia per adeguare la macchina alle nuove esigenze del processo breve": sembra essere questa l’ultima ipotesi di lavoro per superare il "niet" dei finiani sul contestatissimo disegno di legge del centrodestra, fermo da mesi alla Camera dopo l’ok del Senato.

Più soldi ai magistrati Il Guardasigilli la propone in un colloquio con il Corriere della sera, e dalle pagine dalle pagine del nostro quotidiano gli fa eco Silvano Moffa, considerato uno delle "colombe" di Futuro e Libertà, spiegando che "più soldi" ai magistrati renderebbero possibile un sì condiviso al provvedimento. Il ministro assicura: "Siamo pronti a incontrare i magistrati dei principali uffici giudiziari per concordare le scelte organizzative più efficaci" e "questi incontri si avvieranno immediatamente, in parallelo all’esame del disegno di legge". Resta da stabilire la reale entità dei fondi disponibili e la tempistica con la quale potranno essere utilizzati.

Risarcimenti Per Alfano i soldi si potranno ricavare da quelli "risparmiati" sui risarcimenti che l’Europa impone all’Italia a causa elle lungaggini della giustizia. Il finiano moderato Moffa ha la stessa idea in contemporanea: "Nessuno - premette - intende logorare il Governo. Sarebbe una forma di autodistruzione". E quanto al processo breve, andrebbe legato "alla questione fondamentale: la Corte dei diritti dell’uomo ha condannato ripetutamente il nostro paese per i processi lumaca. Ma bisogna creare le condizioni perché i processi si possano fare".

Anm: "Non è una priorità il processo breve" "È grave e non più tollerabile che, in un momento nel quale la giustizia è al collasso e si verificano allarmanti episodi di violenza e minacce, si continui a perdere tempo con disegni di legge, come quello sul processo breve, che nulla ha a che vedere con l’esigenza di affrontare le vere priorità del sistema giustizia e con l’urgenza di contrastare più efficacemente la criminalità organizzata". È quanto afferma il presidente dell’Anm Luca Palamara, in risposta all’intervista del ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

"Il governo - prosegue il numero uno del sindacato delle "toghe" - non può non farsi carico delle reali emergenze che oggi sono rappresentate dalla corruzione, dalla criminalità organizzata, dalla situazione carceraria, dalla carenza di mezzi e risorse, dalla necessità di informatizzare e snellire le procedure".

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