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Giustizia, Fini: legalità non è solo processo breve

Il presidente della Camera torna ad affrontare il nodo delle liste pulite: "La legalità è una serie di politiche che presuppongono la qualità della classe dirigente". Poi punta il dito: "Si dà vita ad un dibattito sconclusionato rinfacciandosi tra uno schieramento e l’altro il problema"

Giustizia, Fini: legalità non è solo processo breve

Napoli - "Non si può dire 'legalità' come pre-condizione e poi limitarla alla brevità dei processi e alla presenza di forze dell’ordine e magistratura sul territorio". Nel corso del suo intervento a Napoli, concludendo un convegno sul mezzogiorno delle associazioni Farefuturo e Mezzogiorno Europa, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, torna ad affrontare il nodo delle liste pulite e della riforma della giustizia. 

Candidature al di sopra dei sospetti "C’è l’assoluta necessità che le candidature siano, come si diceva un tempo, al di sopra di ogni sospetto come la moglie di Cesare, ed invece si dà vita ad un dibattito sconclusionato, rinfacciandosi tra uno schieramento e l’altro il problema", ha spiegato il numero uno di Montecitorio puntualizzando che "non si può dire che la legalità sia una pre-condizione e poi ridurla alla brevità dei processi, ed alla presenza della polizia e della magistratura sul territorio". "La legalità - ha concluso Fini - è una serie di politiche che presuppongono inevitabilmente la qualità della classe dirigente". 

Non candidabilità dei condannati Fini ha, poi, invitato a "sancire" la non candidabilità dei condannati per i reati contro la pubblica amministrazione: "E' un principio a tutela dello Stato e dei cittadini". Per il presidente della Camera è "di fondamentale importanza un rinnovamento della politica attraverso una rigorosa selezione della classe dirigente all’interno dei partiti, anche di quella proveniente dalla società civile.

In tal senso - si legge ancora nell’intervento del presidente Fini - ho già avuto modo di esprimere il mio plauso per il varo del disegno di legge anticorruzione recentemente deliberato dal Consiglio dei ministri e che ora si appresta all’esame parlamentare".

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