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Giustizia, Palamara: troppe intercettazioni? "Non c'è Stato di polizia"

Il presidente dell'Anm: "Tranquillizzo le casalinghe, non devono temere di essere intercettate perché ciò può avvenire solo a seguito della richiesta di un giudice"

Giustizia, Palamara:  
troppe intercettazioni? 
"Non c'è Stato di polizia"

Milano - Mentre non solo la maggioranza, ma anche esponenti della sinistra, il presidente della Cei Bagnasco e soggetti della società civile discutono su una modifica delle norme sulle intercettazioni, il presidente dell'Anm, Luca Palamara tiene a precisare che "non siamo in uno stato di polizia". Intervenendo a Porta a Porta, Palamara ha affermato: "Tranquillizzo le casalinghe, non devono temere di essere intercettate perché ciò può avvenire solo a seguito della richiesta di un giudice".

Necessaria udienza filtro E a chi gli contesta l'elevato numero di intercettazioni disposte dai giudici lui risponde: "Se si è arrivati a tante intercettazioni non è perché nel nostro Paese siamo in uno stato di polizia. Il problema di fondo è stabilire o meno la rilevanza dei fatti. Serve stabilire, all’interno del processo, un momento nel quale il pm e la difesa, davanti a un giudice terzo, si confrontano su ciò che è rilevante e ciò che non lo è. Si costituisce quindi un adeguato filtro".

Per Palamara "occorre però garantire il diritto di informazione, serve il giusto equilibrio tra le esigenze della riservatezza e dell’informazione".

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