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Gobbo e felice Più di voi temo l’«x»

Pensa Daniele: quando stasera scenderai in campo quassù in Sabaudia, qualcun altro in Giappone si starà giocando il tuo titolo di campione del mondo. Una lacrimuccia righerà il viso di voi milanisti, lo so, ma potrete ancora indossare le magliette col bollino dorato della Fifa. Non che la cosa mi disturbi, ci mancherebbe altro, se quel bollino vi fa sentire più sicuri, un po' come a Linus la sua coperta, tenetevelo pure. Personalmente non vivo di ricordi (a Telelombardia il tuo compagno di tifo Emilio Bianchi gira con gli audio-dischi delle grandi vittorie milaniste nel mondo e ogni tanto ce ne fa ascoltare uno) tantomeno di sogni, come vorrebbe il mio allenatore, convinto di poter continuare a coltivare quello dello scudetto anche se stasera finisse male. Ma se a Villa Arzilla si è persino scomodato il premier per suonare la carica, significa davvero che il momento è catartico. Chi perde stasera è spacciato. Per questo temo che possa finire con un salomonico ed inutile pareggio.
Il cabalistico Galliani ha ricordato che tutte le volte in cui avete sbancato a Torino il Milan ha poi vinto lo scudetto. Alla prima giornata di questo campionato avevo anche sentito dire che nelle stagioni in cui esordite in casa col Bologna, e vincete, il tricolore è altrettanto cosa fatta. Be’, mi auguro che stasera Del Piero, Amauri o qualsiasi altro dei miei emuli il carneade Valiani, eroe di quel Milan-Bologna, così il dj Emilio Bianchi metterà poi su il suo solito audio-disco delle imprese rossonere.

Adoro ascoltarlo, perché significa che avete perso.

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