Politica

Governo bocciato dagli italiani, ma Prodi si promuove lo stesso

Il premier "celebra" in tono minore il primo difficilissimo anno del suo esecutivo, già azzoppato da una crisi di governo sulla politica estera: "Abbiamo fatto ripartire l'Italia. La verifica chiesta da Mastella? Non se ne parla". Berlusconi: "Quale sia il gradimento il Prodi fra gli italiani lo dicono i sondaggi". Fini: "Fallimento sotto gli occhi di tutti"

Governo bocciato 
dagli italiani, ma Prodi 
si promuove lo stesso

Roma - "Ci eravamo promessi di far ripartire l'Italia. Ci siamo riusciti e oggi possiamo affermare soddisfatti che l'Italia cresce". Parola (scritta) del premier Romano Prodi nell'opuscolo "Un anno di governo", distribuito al termine del consiglio dei ministri in occasione dell'anniversario dell'esecutivo. Un compleanno che in realtà non viene certo celebrato con toni trionfalistici perché stato costellato di difficoltà, scontri asprissimi fra i partiti dell'Unione, con crisi di governo sulla poltiica estera chiusa con grande difficoltà. Scontro dopo scontro come quello sui Dico e la famiglia, una finanziaria di tasse, le liberalizzazioni parziali e contestate. Ma Prodi tira dritto e si autopromuove, anche se Mastella ha appena detto no alla legge sul conflitto d'interessi e chiede una verifica a giugno. Anche se il Partito democratico rischia di nascere morto e rimane "il progetto della mia vita", giura. Anche se i sondaggi continuano dare in caduta libera il consenso per il governo da parte degli italiani: "E' stato un anno di governo molto importante: siamo partiti da uno stallo molto pericoloso e abbiamo ritrovato competitività e sviluppo", ha detto Prodi durante la conferenza stampa. "Il Paese può crescere nel 2007 del 2% e si può fare anche meglio. Vogliamo che la crescita sia un dato permanente".

"Decisioni impopolari" Il governo ha preso «decisioni scomode» di cui il Paese aveva bisogno e «non ho minimamente tenuto conto della popolarità» delle scelte fatte, ha sottolienato il premier aggiungendo: «Mi ero messo in testo di risanare i conti pubblici e di rilanciare l’economia. E l’ho fatto».

"Solo 10 ddl approvati dal Parlamento" «Di 104 disegni di legge approvati dal consiglio dei ministri, solo 10 sono stati approvati in Parlamento. Questo pone un problema serissimo, di enorme importanza». «L’aspetto complicato - ha affermato il presidente del consiglio parlando delle difficoltà incontrate dal governo - è dato dalla situazione parlamentare, dai numeri del Senato e dai giochi parlamentari. Se guardiamo il bilancio delle proposte approvate abbiamo che la maggior parte sono decreti legge».

Tasse sulle rendite finanzirie e tesoretto «Sono favorevole all’armonizzazione delle rendite finanziarie. Stiamo lavorando su questo, ma ci sono ancora dei problemi su alcuni capitoli», ha spiegato. E sul tesoretto prodi dice: «È stata data l’immagine di una somma infinita, ma non è così». Romano Prodi, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri, torna a parlare della distribuzione del ’tesoretto e aggiunge: «Due terzi andranno per le fasce più deboli e un terzo per lo sviluppo, e cioè infrastrutture e imprese. Bisogna però aspettare i conti di giugno per la definizione dell’aspetto quantitativo».

"Il governo durerà..." «Io mi auguro che una volta che l’opposizione capirà una volta per tutte che il governo dura, ci sia un rapporto più costruttivo». È l’auspicio espresso dal premier. «I rapporti - ha detto Prodi - non sono stati costruttivi come speravo. Anche stamattina ho letto espressioni truculente sul fatto che l’opposizione punta solo a volere la fine del governo». I rapporti, ha aggiunto, «sono terminati anche in politica estera».

"Mastella sbaglia, il tagliando non serve" Ha chiuso la porta con un secco "no" alla richiesta del ministro della Giustizia Clemente Mastella, leader dell'Udeur. La verifica che ha chiesto entro i primi di giugno non si farà.

"Le amministrative? Nessuna influenza sul governo" «Le elezioni amministrative non influenzano la vita del governo», ha poi ribadito e anche i risultati della Sicilia «non hanno per nulla indebolito la struttura dell’esecutivo». «L’opposizione ha provato a dire che invece queste elezioni ci hanno indebolito. Non è un fatto nuovo, sono 365 giorni che ci provano. Mi auguro che continuino a farlo...», ha concluso.

Berlusconi: "Il gradimento di Prodi? I sondaggi dicono qual è Il bilancio di un anno di governo Prodi "lo possono fare tutti i cittadini ed è sintetizzato dal gradimento che ha nei sondaggi, al 27%, comunque, inferiore al 30%, dopo aver ottenuti il 49% dei voti". Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, ha commentato ad Asti, dove ha incontrato i cittadini in vista delle amministrative del 27 maggio. "Mai - ha aggiunto Berlusconi - nella storia dell'Italia c'é stato un calo verticale di popolarità come quello avuto dal governo Prodi che si è esibito in divisioni e risse.Questo riscontro è stato anticipato dai risultati elettorali in Molise e poi in Sicilia e credo verrà confermato dal voto di 11 milioni di italiani a fine mese".

Fini: "Bilancio fallimentare sotto gli occhi di tutti" "Se solo dopo un anno il leader di un partito di maggioranza comincia a parlare di tagliando e verifica, vuol dire che è probabile che il governo rischi di essere a fine corsa. Il bilancio di questo anniversario di governo è fallimentare: credo che sia sotto gli occhi di tutti". Il leader di An, Gianfranco Fini, durante il suo comizio a Genova attacca a tutto campo. "Non sono un cultore dei sondaggi - ha proseguito Fini - ma non c'é un test demoscopico che veda la maggioranza in buona salute". Secondo Fini, i delusi dal governo Prodi sono soprattutto i tanti impiegati e operai che in buona fede lo hanno votato convinti che con questo governo avrebbero migliorato il loro potere d'acquisto e invece si sono trovati una busta paga indebolita. Tornando poi a parlare della legge sul conflitto di interessi, Fini ha detto di essere disponibile alla discussione ma non a votare una legge fatta unicamente contro una persona, cioé Berlusconi.

Maroni: "Esecutivo delle delusioni" "Il giudizio di quest'anno di governo è severamente negativo: è un esecutivo delle delusioni, finora incapace di fare le riforme". Così Roberto Maroni, capogruppo della Lega Nord a Montecitorio, valuta i primi dodici mesi di Prodi. "Dodici mesi fa hanno scritto l'elenco delle cose da fare ma nulla è stato fatto. Non hanno diminuito le tasse, con la Finanziaria hanno danneggiato le famiglie numerose. Prodi aveva detto che avrebbe aumentato le pensioni minime, invece non l'ha fatto. Ha detto che avrebbe migliorato la previdenza ma non l'ha toccata. A gennaio dei dodici punti di Caserta ne ha attuato uno solo: mettere le mani sulla Rai. Il giudizio negativo, del resto, non è mio ma dei cittadini che bocciano in larga parte questo governo. Anche per quanto riguarda l'economia - conclude Maroni - c'é la crescita, nonostante questo governo, ma le ultime stime dicono che sta rallentando".

Boselli: "Troppi problemi creati dall'Unione..." Il governo ha incontrato problemi più a causa della propria maggioranza che non a causa dell'opposizione. Iil segretario dello Sdi, Enrico Boselli, alleato di prodi mette il dito nella piaga e ammette che i problemi ci sono stati, ci sono e ci saranno ancora. "Il governo - ha detto Boselli - ha chiuso in maniera soddisfacente il suo primo anno di vita. Il suo principale merito è stato quello di avviare il risanamento dei conti pubblici scontando un'inevitabile impopolarità. Il suo maggiore difetto è stato quello di non aver saputo puntare con maggiori risorse sull'innovazione, la ricerca e la scuola. Sulla sorte del governo pesa l'eterogeneità della coalizione, il peso eccessivo dell'estrema sinistra, la ristrettezza della maggioranza al Senato. Inoltre, nonostante il fatto che il presidente del Consiglio ne sia stato l'ideatore, il Partito democratico, così come sta nascendo, invece di essere un elemento stabilizzante sta provocando ulteriori divisioni. Esempi da manuale conclude il leader socialista - sono stati il modo in cui si è portato avanti tutta la vicenda del conflitto di interessi, quella dei Dico e della stessa legge elettorale.

Non vorremmo che a questa lista si aggiungesse ora anche la riforma della Rai".

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