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Decreto migranti, espulsione per chi dichiara il falso: cosa prevede la bozza

Il nuovo dl è articolato in quattro parti fondamentali: contrasto all'immigrazione irregolare, minori non accompagnati, sicurezza e accoglienza

Decreto migranti domani in Cdm: cosa prevede la bozza

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La bozza del nuovo decreto legge sui migranti arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri mercoledì 27 settembre. Il provvedimento si è reso necessario a causa del moltiplicarsi degli sbarchi sulle coste di Lampedusa nelle ultime settimane, in quantità tali da mettere in crisi il sistema di hotspot dell’isola e gli accordi europei sull’accoglienza e la ridistribuzione.

Per prima cosa, il dl prevede la possibilità di espellere “i titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo” nel caso in cui vi siano “gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato”. L’allontanamento dal territorio nazionale deve essere disposto dal ministero degli Interni, nella figura del prefetto, dopo averne dato preventivamente notizia al presidente del Consiglio e al dicastero per gli Affari Esteri. Contro la decisione delle autorità è possibile presentare ricorso. L’applicazione di questa disposizione è prevista, dunque, solo per “stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio da almeno cinque anni, inseriti nel contesto lavorativo e sociale, cui è stato rilasciato il particolare status di soggiornante di lungo periodo che, in taluni settori, consente di beneficiare del medesimo trattamento riconosciuto ai cittadini italiani”.

Per quanto riguarda i minorenni non accompagnati, il nuovo decreto legge prevede che il prefetto, nel caso in cui non vi sia la disponibilità di strutture apposite, possa “disporre la provvisoria accoglienza del minore di età non inferiore a sedici anni in una sezione dedicata nei centri ordinari, per un periodo comunque non superiore a novanta giorni”. Inoltre, per far fronte all’enorme numero di migranti che si dichiara minorenne, il dl prevede l’espulsione dal territorio nazionale dei condannati per il reato di falsa attestazione di età.

Stretta anche sulle domande di protezione internazionale. Nella bozza, infatti, si legge che uno straniero potrà vedere sospesa la sua richiesta, con possibilità di fare istanza di riapertura entro un massimo di dodici mesi. Se però lo straniero non dovesse presentarsi alla polizia per la verifica dell’identità e la formalizzazione della domanda, la richiesta di protezione precedente non verrà presa in considerazione e la procedura non sarà avviata. Sono previsti anche aumenti ai controlli sulle domande di visto in ingresso nel nostro Paese, con lo schieramento fino “a 20 unità di personale dei ruoli degli ispettori o dei sovrintendenti della polizia di Stato” presso le rappresentanze diplomatiche o gli uffici consolari.

In tema di accoglienza, il decreto prevede la possibilità di derogare “ai parametri di capienza previsti per i centri e le strutture di accoglienza nella misura non superiore al doppio dei posti previsti” nel caso in cui vi sia un numero straordinario di arrivi. Una commissione tecnica, istituita dal prefetto e composta anche da referenti dell’Asl e dei vigili del fuoco, dovrà occuparsi delle modalità attuative delle deroghe. Inoltre, fino al 31 dicembre 2025 spetterà sempre alla prefettura occuparsi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti degli hotspot, che non dovranno versare la tari.

La sicurezza è l’ultimo punto fondamentale della bozza. Una novità importante è la possibilità per il ministero dell’Interno di avvalersi del supporto logistico degli uomini della Guardia costiera, “allo scopo di assicurare adeguati livelli di accoglienza negli hotspot in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di migranti nel territorio nazionale provenienti dalle rotte marittime del Mediterraneo”. In più, dal 2024 al 2028 il Corpo potrà reclutare fino a 100 volontari ogni anno. Previsto anche un fondo stroardinario per le forze di polizia da 20 milioni per ogni anno dal 2024 al 2030, "al fine di garantire le esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, anche alla luce dei maggiori impegni connessi all'eccezionale afflusso migratorio, per la remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale".

Infine, per quanto riguarda la situazione sicurezza nei principali snodi ferroviari del Paese, il dl dispone il potenziamento del contingente dell’operazione Strade sicure a partire dal 1 ottobre e fino al 31 dicembre 2023, con uno schieramento aggiuntivo di 400 uomini e una spesa prevista di 2,8 milioni di euro.

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