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Il futuro "azzurro" del Sud tra Ponte e hub energetici

Il Sud resta il sogno possibile, il traguardo di una rinascita

Il futuro "azzurro" del Sud tra Ponte e hub energetici

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Il Sud resta il sogno possibile, il traguardo di una rinascita. Forza Italia riparte da Villa San Giovanni. Non un luogo a caso. È il posto infatti dove già si può vedere il futuro del Ponte che unirà Sicilia e Calabria. La convention azzurra organizzata dal deputato Francesco Cannizzaro, cui hanno preso parte tra gli altri anche il coordinatore nazionale Antonio Tajani, il governatore Roberto Occhiuto e Matilde Siracusano, sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, è stata l'occasione per fare il punto di un progetto ormai giunto alla soglia della sua realizzazione.

Ed è naturale che l'evento sia iniziato con un commosso tributo a chi per primo quel sogno ha cullato e sempre per primo ha proposto di realizzare. Un lungo applauso per Silvio Berlusconi è stato il doveroso preludio all'assise che ha riportato sotto i riflettori della politica i bisogni e le speranze di un Mezzogiorno che proprio in Forza Italia vede uno dei suoi attori principali. «Questa è una stagione molto delicata, difficile. È un momento di passaggio. Abbiamo perso il nostro leader, il nostro fondatore. Un uomo straordinario. Non esiste il successore di Berlusconi», spiega Tajani commentando l'impatto della scomparsa del leader azzurro. «Il solo percorso che possiamo seguire - aggiunge - è quello di lavorare tutti quanti insieme per raccogliere la sua eredità e dare corpo ai suoi sogni». E molto berlusconiana è apparsa da subito una delle prime proposte uscite dall'assise di Villa San Giovanni e «firmata» dallo stesso Tajani. «Il prossimo G7 potrebbe tenersi a Reggio Calabria» auspica il ministro degli Esteri che spiega che la sua idea sarà posta all'attenzione del governo e dei partner internazionali membri dell'organismo che raggruppa le sette economie più importanti del pianeta.

Il grande invitato a Villa San Giovanni è dunque il Ponte dello Stretto. «Consentirà tanto alla Sicilia quanto alla Calabria di fare un decisivo passo verso il futuro, accorciando il divario che purtroppo i nostri territori hanno nei confronti del Nord del Paese - prevede la Siracusano -. E se abbiamo la possibilità di iniziare i lavori il prossimo anno ciò si deve a quello che ha fatto negli scorsi anni il presidente Berlusconi». La Siracusano ricorda poi che se la grande opera ancora non ha visto la luce si deve «all'ottusità» di chi negli anni passati «identificando l'opera come il Ponte di Berlusconi l'ha sabotata con un pregiudizio ideologico che ha finito per danneggiare il Mezzogiorno».

E ai fanatici del «benaltrismo», quelli cioè che sostengono che sono ben altre le urgenze infrastrutturali, risponde il governatore Occhiuto. «Se oggi questa infrastruttura non è già realtà la colpa è ascrivibile all'ottusità della sinistra, che negli scorsi anni, proprio perché questo era identificato come 'il Ponte di Berlusconi', ha sabotato quest'opera con un pregiudizio ideologico senza alcun senso, pregiudizio che ha finito per sabotare anche lo sviluppo del Mezzogiorno. «Sono convinto che nei prossimi anni le risorse andranno dove ci sono i progetti. Stiamo facendo fare i progetti in maniera tale da attrarre poi le risorse. Abbiamo ottenuto da Ferrovie l'elettrificazione di tutte le tratte calabresi e questo grazie al Ponte, che attirerà l'interesse di milioni di persone e investitori».

Lo stesso Tajani sottolinea le potenzialità del Sud che, dice, non sono soltanto legate al Ponte. «Dobbiamo far sì che il Sud dell'Italia diventi anche un grande hub energetico. Penso, a questo proposito, al ruolo che potrà svolgere il porto di Gioia Tauro per le sue capacità.

Ma soprattutto vogliamo che il nostro Sud diventi il terminale del gas e del petrolio provenienti dall'Africa e dai Paesi del Golfo».

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