Cronache

Come il Grande Gatsby sui primi transatlantici

Pelli d'orso davanti ai camini, sfarzi e feste snob a bordo delle imbarcazioni di linea tanto amate da Mussolini

Come il Grande Gatsby sui primi transatlantici

F este, «belle melodie», Italian style e abiti da sera. Si salpa. La rotta è la Storia. Benvenuti a bordo dei transatlantici italiani tra le due guerre: l'epoca d'oro delle navi di linea. Quando le nostre navi si distinguevano fra tutte: per l'eleganza di un design inimitabile, per il gusto degli interni, per le soluzioni tecnologie all'avanguardia. Neptunia, Oceania, Saturnia, Vulcania, e poi i «giganti di linea» Rex e Conte di Savoia... È la nave che traccia il solco, ma è il fascismo che lo difende.

Fu Benito Mussolini, negli anni Venti, a volere un'Italia che dominasse (anche) i mari. E ci riuscì, per un tratto di Storia, prima che le tempeste abbattessero i suoi sogni e i suoi deliri. Del resto, il destino del regime ricorda quello dei transatlantici in rotta nel Nord Atlantico (che erano la vetrina internazionale delle nazioni che le possedevano): varo trionfale, crociera di successo, dramma finale. I transatlantici dai nomi latineggianti e mitologici che per un decennio e poco più sfilarono in prima fila quando le compagnie di navigazione italiane Cosulich e Lloyd Sabaudo tenevano testa agli inglesi della Cunard Line o della White Star e al colosso tedesco North German Lloyd tra la fine del conflitto e il dopoguerra furono tutti affondati, riconvertiti o smantellati.

Prima, però, furono lo splendore di un'epoca irripetibile. Ecco una foto del Saturnia. Dentro c'è un intero mondo. Classe, sfarzo, una certa indolenza, smoking, teiere d'argento, pettinatura «effetto onda», sigarette lunghe. E c'è anche la pelle di un orso bianco davanti al camino che porta, in altorilievo, la data 1927...

Sembra una scena del Grande Gatsby, che fu pubblicato al di là dall'Atlantico nell'aprile 1925. Al di qua, il Saturnia, gemello del Vulcania come l'Oceania e il Neptunia, navi innovative e originali rispetto ai transatlantici dell'epoca: modernissimo disegno dello scafo, prua verticale, due alberi, un singolo fumaiolo, stile architettonico e dell'arredamento «razionale» - fece il viaggio inaugurale partendo il 21 settembre 1927 da Trieste, in un tripudio di folla, sulla rotta Trieste-Napoli-Marsiglia-Sudamerica. E dal 1º febbraio 1928 iniziò il servizio sulla rotta Mediterraneo-New York.

Silhouette moderna, 192.50 metri di lunghezza, 24.31 metri di larghezza, velocità 19.4/21 nodi, 240 passeggeri in prima classe, 270 in seconda e 860 in classe turisti, più 500 uomini di equipaggio, il Saturnia portava lo stile italiano per i sette mari e l'oceano Atlantico: dalla grafica delle brochure (firmata dai maggiori artisti triestini del tempo) all'arredamento di bordo (affidato all'architetto Arduino Berlam e al famoso Studio Coppedè e a cui partecipò, nel rifacimento degli anni Trenta, persino Gio Ponti, il quale progettò il bar di prima classe). Eccola la sala «da fumo»: riproponeva, in maniera sobria e lineare, l'atmosfera di un antico maniero. Il Saturnia, addirittura, portò in mare per la prima volta nella storia un intero ponte dotato di cabine con balcone privato, oggi un «must» di tutte le navi da crociera. Così recitava il volume dedicato alle nuove ammiraglie dei Cosulich, stampato in occasione dell'entrata in servizio, parlando del Saturnia: «Uno scalone monumentale, dal cui alto veglia la statua di bronzo della divinità che ha dato il nome alla nave, sale dall'Atrio, dove sono gli uffici, al Ponte delle Passeggiate e scende ai piani inferiori fino alla piscina, sontuosa riproduzione dei magnifici bagni pompeiani...».

Vita mondana, stucchi preziosi, ori scintillanti, lacche azzurre e cineserie. Magniloquenza. Ma con stile. Quello, unico perché italiano, ricercatissimo dall'alta società internazionale e da sempre sotto gli occhi del mondo. Sui nostri transatlantici negli anni Venti - ha scritto chi li frequentò - dominava la libertà e la spensieratezza della vita all'italiana, che va dal cibo agli ambienti, dal servizio alla conversazione. Come si vede in una vecchia foto del Saturnia. Anno 1927..

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