Grassi e scadenza Come cambiano le etichette dei nostri alimenti

Cambia l’etichetta per gli alimenti in Unione Europea. Arriva l’obbligo di indicare informazioni nutrizionali fondamentali e di impatto sulla salute, impone l’evidenziazione della presenza di allergeni, prevede il divieto di indicazioni forvianti e anche una dimensione minima delle etichette per renderle più facilmente leggibili. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che con la nuova norma si sostituisce la vecchia direttiva del 1979 e si estende l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta di tutte le carni fresche dal maiale al pollame, dall’agnello alla capra, al pari di quanto è già stato fatto con quella bovina dopo l’emergenza mucca pazza. Il nuovo regolamento, che sarà pubblicato domnani nella Gazzetta Ufficiale, prevede invece purtroppo un percorso a tappe per l’estensione dell’obbligo di indicare l’origine in etichetta per altre categorie di prodotto come le carni trasformate in salumi o altro (2 anni) e il latte e derivati (3 anni).
Tra le altre novità, ci saranno la dichiarazione nutrizionale obbligatoria, ovvero il contenuto energetico e le percentuali di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale contenute in ciascun alimento; l’evidenziazione della presenza di allergeni, anche per i cibi non imballati, ad esempio quelli venduti nei ristoranti o nelle mense; il divieto alle indicazioni fuorvianti sulle confezioni: i consumatori non devono essere fuorviati dalla presentazione degli imballaggi alimentari, riguardo all’aspetto, alla descrizione e alla presentazione grafica, che saranno resi più comprensibili. La data di scadenza, infine, dovrà essere presente anche sui prodotti confezionati singolarmente.


Il testo finale, sottolinea la Coldiretti, è frutto di un compromesso tra le tre istituzioni europee: Commissione europea, Consiglio e Parlamento europeo dopo un lungo braccio di ferro durato quattro anni. «Il negoziato si è svolto sotto la spinta delle numerose emergenze alimentari che si sono verificate nell’Unione Europea, dai maiali alla diossina alla mozzarella blu fino al batterio killer».

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