Guerra

Pioggia di missili nel nord di Israele: Hezbollah rivendica l'attacco

Il movimento islamista libanese Hezbollah ha fatto sapere di aver lanciato decine di razzi verso il nord di Israele. Colpito l'insediamento di Margaliot nell'Alta Galilea

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Hezbollah ha annunciato di aver lanciato decine di razzi verso il nord di Israele come rappresaglia per la morte di due civili nel sud del Libano in un attacco imputato a Tel Aviv. I combattenti del movimento islamista libanese hanno sparato decine di razzi Katyusha "in risposta agli attacchi del nemico israeliano contro le case dei civili, in particolare al massacro di Hanine e alla morte di civili", ha dichiarato il gruppo in un comunicato. Il blitz ha preso di mira l'insediamento di Margaliot, situato lungo il confine con il Libano nell'Alta Galilea, compreso un edificio dove sono di stanza i soldati israeliani nell'insediamento di Al-Manara.

L'attacco di Hezbollah

Alta tensione, dunque, tra Israele ed Hezbollah. La Resistenza Islamica in Libano ha annunciato in un comunicato che l'attacco è avvenuto "a sostegno" del "popolo palestinese nella Striscia di Gaza e della sua coraggiosa e onorevole resistenza, e nel quadro della risposta agli attacchi del nemico israeliano contro i villaggi del Sud e le case di civili, in particolare l'orribile massacro di Hanin e la caduta di martiri e civili feriti".

Nel pomeriggio Hezbollah aveva annunciato di avere lanciato un attacco contro una base israeliana vicino alla città di Acri, considerevolmente più a sud rispetto alle aree solitamente prese di mira, in risposta a uno strike aereo israeliano che aveva ucciso uno dei suoi funzionari. Lo stesso gruppo aveva quindi affermato che l'assalto lanciato era "in risposta all'aggressione israeliana alla città di Adloun" e all'"uccisione" di un suo funzionario, Hussein Ali Azqul. Nello specifico, il blitz di Hezbollah ha avuto come obiettivo una località a circa 15 chilometri dal confine e si è trattato del più profondo lanciato dallo scoppio della guerra. L'esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di aver "intercettato con successo due obiettivi aerei sospetti al largo della costa settentrionale".

Dallo scorso 7 ottobre ad oggi si sono verificati quasi quotidianamente scontri a fuoco transfrontalieri tra Hezbollah e l'esercito israeliano. Gli attacchi israeliani hanno ucciso circa 270 combattenti del gruppo libanese e circa 50 civili. Il lancio di razzi e droni di Hezbollah ha invece ucciso circa una dozzina di soldati israeliani e una manciata di civili. I bombardamenti hanno provocato decine di migliaia di sfollati su ciascun lato.

Cosa succede in Israele

Quella appena conclusa è stata una giornata a dir poco movimentata. Aerei da combattimento di Israele hanno colpito due edifici militari dove erano presenti terroristi nella zona di Ayta ash-Shaab e Blida, nel sud del Libano. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf) l'aviazione ha colpito anche strutture militari a Marakah, sempre nel sud del Paese.

"Apprezziamo ogni sforzo militare e popolare che si è unito all"alluvione di Al-Aqsà (l'attacco del 7 ottobre in Israele, ndr), e menzioniamo in particolare i fronti di battaglia in Libano, Yemen e Iraq e i loro orgogliosi sacrifici. Facciamo appello a tutte le masse della nostra nazione a intensificare l’azione di resistenza in tutte le sue forme e in tutte le arene", ha intanto dichiarato il portavoce di Hamas Abu Obeida in una dichiarazione video trasmessa dalla rete Al Jazeera, in occasione dei 200 giorni di guerra.

Tel Aviv ha anche ordinato un nuovo sgombero di aree nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani che rilanciano indicazioni diffuse dal portavoce militare israeliano per la lingua araba con la richiesta a chi si trova in alcune zone di Beit Lahia di spostarsi verso altre aree della città. Il portavoce Avichay Adraee ha diffuso un elenco delle zone interessate. "Vi trovate in un'area di combattimenti pericolosa", è stato il monito.

Adraee ha chiarito che le Idf interverranno contro "l'infrastruttura del terrore" nella zona.

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