Guerra

Razzi, raid e attentati. Sale la tensione in Medio Oriente

Dopo i razzi lanciati contro Israele, il governo di Benjamin Netanyahu ha risposto con raid contro le postazioni di Hamas a Gaza e nel sud del Libano. Il mondo chiede di evitare una pericolosa escalation, ma si registra un nuovo attentato

Razzi, raid e attentati. Sale la tensione in Medio Oriente

Razzi, missili, scontri tra polizia e palestinesi, attentati. Per Israele, Gaza e il Libano è una Pasqua di tensione, in cui tutti temono il rischio di una pericolosa escalation che incendi il Medio Oriente.

Nella notte, l'aviazione e l'artiglieria israeliana hanno colpito diverse postazioni di Hamas nella Striscia di Gaza e nel sud del Libano. Gli attacchi sono partiti dopo il lancio di razzi contro il territorio dello Stato ebraico e che secondo le Israel Defense Forces erano tutti opera dell'organizzazione islamista.

Il portavoce delle Idf ha sottolineato che sono stati colpiti più di dieci siti di Hamas nel sud del Libano collegati al lancio di 34 razzi inviati verso diverse aree della Galilea occidentale nei paesi a ridosso del confine settentrionale di Israele. Mentre per quanto riguarda la Striscia di Gaza, i raid, secondo le Idf, hanno centrato due tunnel e diverse postazioni usate dai miliziani. Anche questo attacco è stato la risposta del governo di Benjamin Netanyahu agli ordigni lanciati dall'enclave palestinese: 44, a detta delle Idf, di cui uno caduto su una casa a Sderot. Il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, ha detto che Israele sta indagando sul possibile coinvolgimento iraniano, collegando i due attacchi agli "scontri tra la polizia israeliana e i gruppi palestinesi alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme".

Se i raid di ieri e di questa notte non hanno provocato vittime, diversa la sorte di un attacco, avvenuto stamattina, con armi da fuoco avvenuto ad Hamra, nella parte settentrionale della Cisgiordania, dove due donne israeliane sono rimaste uccise e un'altra gravemente ferita. Secondo le prime informazioni, un terrorista, ancora ricercato, avrebbe aperto il fuoco contro l'automobile su cui viaggiavano le tre donne, facendo perdere i controlli. All'inizio si pensava a un incidente stradale: poi, nel corso dei primi rilevamenti, sono stati individuati dei fori di proiettile.

La comunità internazionale chiede di mantenere la calma, evitando che l'escalation di tensione sfoci in un conflitto più ampio. Il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, ha sottolineato che Londra "condanna i lanci di razzi dal sud del Libano e da Gaza e riconosce a Israele il diritto di difendersi", ma ha anche ribadito che "è venuto il momento per tutte le parti di dar prova di moderazione". Cleverly, inoltre, ha condannato "le violenze della polizia israeliana" nella moschea di Al-Aqsa, esortando a "rispettare lo status quo dei Luoghi Santi di Gerusalemme". Dello stesso avviso il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che ha invitato israeliani e palestinesi al "rispetto delle risoluzioni Onu". La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha riferito che Pechino "esorta tutte le parti interessate, in particolare Israele, a mantenere la massima calma e moderazione".

Nel frattempo, la polizia israeliana, dopo quanto avvenuto in questi giorni, ha deciso nelle scorse ore di aumentare la presenza dei suoi agenti a Gerusalemme, dove ci saranno circa 2.300 uomini della sicurezza. "Negli ultimi due giorni abbiamo visto centinaia di rivoltosi e trasgressori barricarsi sul Monte del Tempio nel tentativo di distruggere le preghiere del Ramadan e le visite al Monte del Tempio" ha detto la polizia della Città Santa in un comunicato, e ha invitato i fedeli musulmani "ad agire per impedire a quei trasgressori di interrompere la routine del Ramadan dei musulmani e profanare la moschea". Mentre nell'area di Gaza, la rimozione delle restrizioni per le comunità che vivono attorno alla Striscia è stata letta da molti osservatori come un segnale di possibile fine dei lanci di razzi.

Anche in Libano, dove sono presenti i caschi blu italiani e dove è in visita ufficiale il ministro della Difesa Guido Crosetto, la situazione sembra essere tornata al momento alla normalità. Beirut ha chiesto la condanna di Israele per la violazione della sovranità libanese, mentre le forze armate stanno procedendo alla ricerca e allo smantellamento delle postazioni di lancio dei razzi usati contro lo Stato ebraico.

Crosetto, impegnato in incontri con il governo locale, ha sottolineato l'importanza del Paese per la "stabilità del Mediterraneo allargato" e ha ribadito che "l'Italia continuerà a fornire il proprio supporto nei rapporti bilaterali e in ambito Unifil".

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