Guerra in Israele

Il "Principe verde" tradisce i terroristi: "Ecco tutta la verità su Hamas"

Mosab Hassan Yousef è figlio di uno dei co-fondatori del movimento terroristico. Ha collaborato per anni con l'intelligence israeliana e oggi, dagli Stati Uniti, continua a denunciare i crimini di Hamas ai danni del popolo palestinese

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Le piazze del mondo occidentale non condannano Hamas, ma chi conosce bene l’organizzazione terroristica è di tutt’altro parere. "La popolazione di Gaza è stata oppressa per tanto tempo. Ha dovuto sopportare assedi, violenza e molte guerre, tutto per la sete di potere e le ambizioni politiche di Hamas". A parlare è Mosab Hassan Yousef, figlio di uno dei fondatori del movimento, Sheikh Hassan Yousef, e nipote di un noto imam. Il 45enne è praticamente di sangue reale, principe di una delle famiglie più importanti della Cisgiordania tra gli anni Ottanta e Novanta.

Conosce il movimento terroristico meglio di chiunque altro e soprattutto di coloro che, approfittando della libertà di parola concessa nelle democrazie del Mondo libero, inneggia alla distruzione di Israele. “A distanza di qualche anno, scatenano una nuova guerra. Lo fanno ogni volta che hanno bisogno di soldi. Versano il sangue dei bambini”, spiega Mosab in un video diffuso dal profilo di X dell’esercito israeliano. “Questa è la loro strategia”. Ogni sillaba che lascia le sue labbra è uno schiaffo a chi crede ancora che Hamas abbia a cuore il popolo palestinese.

Una convinzione, questa, che aveva anche lui fino a metà degli anni Novanta, quando è stato rinchiuso nel carcere israeliano di Megiddo assieme ad alcuni collaboratori di suo padre. Il servizio di sicurezza interno di Tel Aviv, lo Shin Bet, ha lavorato fin da subito per reclutarlo e, come raccontato dallo stesso Mosab, lui ha inizialmente accettato con l’idea di tradirli una volta liberato. Ciò che ha visto tra le mura della prigione, però, gli ha aperto gli occhi: per un anno, i prigionieri affiliati ad Hamas hanno torturato e ucciso centinaia di palestinesi rinchiusi con loro, perché sospettati di essere collaboratori di Israele.

"Non dimenticherò mai le loro grida", ha raccontato negli anni seguenti, ricordando scene raccapriccianti di corpi bruciati e aghi inseriti sotto le unghie. “Ho iniziato a pormi una domanda: e se Hamas dovesse riuscire a distruggere Israele e creare uno Stato? Distruggerà anche il nostro popolo in questo modo?”. Mosab ha cambiato bandiera, si è convertito al cristianesimo ed è diventato un agente sotto copertura dello Shin Bet, nome in codice “Principe Verde”. Le informazioni che ha passato all’intelligence israeliana dal 1997 al 2007 hanno permesso di sventare attentati, individuare numerose cellule di Hamas e incarcerare molti dei suoi leader, incluso il padre Sheikh Hassan Yousef.

Mosab non collabora più con lo Shin Bet. Oggi è un cittadino statunitense e vive in California, ma non ha mai smesso di denunciare l’oppressione del suo popolo ad opera del gruppo terroristico. “La società e i bambini palestinesi sono stati sequestrati da questi criminali e chiunque prenda le loro parti è complice di questi crimini”, tuona nel video condiviso dalle Idf. “Sfortunatamente, ora Hamas ha lasciato Israele e il mondo libero senza altra scelta, se non quella di combatterli e mettere fine alla loro violenza.

Molti civili stanno morendo: il loro sangue è solamente sulle mani di Hamas”.

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