Guerra in Ucraina

La Wagner continua a reclutare in Ucraina. Giallo su Surovikin: era "vip" di Prigozhin

La compagnia di mercenari sta continuando il reclutamento dei combattenti da mandare in Ucraina, ma Mosca tira dritto sulla possibilità di continuare a collaborare. Intanto prosegue la stretta del Cremlino contro i fedeli a Prigozhin: il generale Surovikin era un membro "Vip" della Wagner

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La data da cerchiare sul calendario è il primo luglio. Il gruppo Wagner, la compagnia militare privata russa responsabile dell'insurrezione armata del 24 giugno scorso, sta continuando a reclutare uomini in Russia. La scoperta arriva dalla Bbc che, tramite un numero di telefono russo, ha chiamato una decina di centri di reclutamento disseminati in tutto il Paese, da Kaliningrad a Krasnodar. Domani, sabato 1 luglio, i mercenari capeggiati da Evgenij Prigozhin verranno sciolti come previsto dal decreto che obbliga tutte le Private Military Company (Pmc) a firmare un contratto col ministero della Difesa.

Come funziona l'arruolamento nella Wagner

Prigozhin, nel frattempo "esiliato" in Bielorussia grazie alla mediazione del presidente Alexander Lukashenko e dopo il ritiro del procedimento penale aperto dall'Fsb con l'accusa di ammutinamento, ha motivato le azioni dei suoi miliziani adducendo al pericolo di scomparire una volta che la nuova legge sarebbe entrata in vigore. Una decisione confermata ieri dal capo del comitato di difesa della Duma di Stato, Andrey Kartapolov, il quale ha rivelato che il comandante della Wagner non ha cambiato idea e non sarebbe disposto a raggiungere alcun tipo di accordo coi vertici militari che lui stesso voleva catturare, secondo fonti di intelligence citate dal Wall Street Journal. La Bbc scrive inoltre che l'arruolamento in corso negli uffici e nelle caserme del gruppo Wagner prosegue con l'obiettivo di aumentare il numero di volontari pronti a partire per l'Ucraina. Tutto come prima, insomma.

Il Gruppo offre ai potenziali soldati sei mesi al fronte per 240mila rubli al mese (circa 2500 euro), una generosa somma di denaro, almeno per gli standard di vita russi. Soldi e libertà sono infatti le promesse con le quali Prigozhin è riuscito a mettere in piedi un'armata di 50mila uomini lo scorso inverno, approfittando dell'opportunità concessa dal governo russo di pescare nuovi guerrieri direttamente dalle carceri. Galeotti spediti in prima linea sotto effetto di stupefacenti contro l'ostinata difesa ucraina a Bakhmut e Soledar, conquistate a caro prezzo dalle forze fedeli al Cremlino.

Il dispiegamento della milizia di Prigozhin nella guerra in Ucraina è iniziato nell'estate del 2022 e si è intensificato nell'ultimo inverno. Il comandante russo Valerij Gerasimov ha "delegato" alla Wagner l'iniziativa con un'offensiva inconcludente che, almeno secondo le ambizioni di Mosca, sarebbe dovuta terminare entro marzo con l'annessione del Donbass. L'intervento di questi soldati è stato perciò limitato a un'area geografica dove peraltro avevano già operato a partire dal 2014. Adesso il conflitto si sta spostando nel teatro meridionale, caratterizzato da trincee, fortificazioni e campi minati che gli ucraini sperano di oltrepassare, con il sogno della Crimea per la quale gli Usa sarebbero pronti a fornire i missili Atacms che aumenterebbero l'attuale gittata dei lanciarazzi Himars da 80 a 300 km.

La nuova fase del conflitto tra Putin e la Wagner

In un breve discorso rivolto alla nazione, il presidente Vladimir Putin si è rivolto ai membri della Wagner dandogli una benevola ultimatum: tornare a casa dalle proprie famiglie, entrare nell'esercito regolare o viaggiare fino in Bielorussia dove, secondo alcune immagini satellitari diffuse dall'Agenzia Spaziale Europea, la Pmc di Evgenij Prigozhin avrebbe incominciato a costruire una base nella città di Asipovichi a 90 km dalla capitale Minsk. Un combattente bielorusso della Wagner noto con il soprannome di Brest ha dichiarato in un video su Telegram che i servizi dei mercenari "esiliati" da Mosca potrebbero tornare utili a Lukashenko in vista delle prossime elezioni parlamentari in Bielorussia, ricordando poi che la distanza tra Minsk e Kiev è di soli 300 km e dunque aprendo all'improbabile ipotesi di un attacco contro l'Ucraina.

Lo scontro tra i paramilitari e le élite di potere russe potrebbe dunque non essere finito. Dal primo luglio comincerà una nuova fase nei rapporti ancora da determinare tra il Cremlino e la Wagner, tra cui si è registrata soltanto una piccola percentuale di defezioni a favore delle truppe controllate da Shoigu e Gerasimov. Nel frattempo Putin avrebbe ordinato l'acquisizione del Patriot Media Group, la società editoriale di proprietà di Evgenij Prigozhin, un tempo meglio nota come la "fabbrica dei troll" Internet Research Agency. Secondo quanto riferisce il Moscow Times, uno dei papabili acquirenti sarebbe il National Media Group di Yury Kovalchuk, oligarca miliardario conosciuto con la fama di "banchiere di Putin".

La stretta dello Zar riguarda però anche i militari. Sulle sorti del generale Sergej Surovikin, ex comandante delle forze russe in Ucraina, aleggia un'atmosfera di mistero: dal Financial Times è trapelato che il "generale Armageddon" sarebbe stato arrestato con l'accusa di connivenza con Prigozhin (di cui conosceva i piani di rivolta in anticipo), ma la figlia Veronica è intervenuta smentendo le voci sulla sua scomparsa.

Documenti riservati ottenuti dalla Cnn mostrerebbero però che Surovikin faceva parte insieme ad altri 30 ufficiali dell'esercito e dell'intelligence militare di una cerchia di "vip" legati segretamente al gruppo Wagner, con tanto di numero di registrazione.

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