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Ha messo gli studenti al lavoro per aiutare chi non ha tempo

Così ha messo in contatto universitari a caccia di lavoretti e chi ne aveva bisogno

Ha messo gli studenti al lavoro per aiutare chi non ha tempo

Da una parte migliaia di studenti universitari a caccia di lavoretti per guadagnare qualche soldo. Dall'altra 2,5 milioni di persone che secondo i sondaggi non hanno il tempo di seguire commissioni e piccole faccende quotidiane. A metterli in contatto una piattaforma web, operativa da poco, Taskhunters. A crearla quattro ragazzi di Treviso: Lorenzo Teodori (nella foto), Francesco Piovesan, Marco Premier e Alberto Mora, tutti 29 anni. Amici dai tempi del liceo si sono dispersi per università ed esperienze lavorative, da Dublino a Dubai: chi si è specializzato in marketing, chi in finanza, chi in comunicazione. Salvo poi ritrovarsi per seguire il oro progetto. «In Italia forse la cultura del lavoro universitario non è ancora molto diffusa - spiega Teodori -. Ma all'estero non è così, anzi».

Come funziona Taskhunters? Chi non ha tempo e vuole farsi dare un mano «posta» le faccende per cui ha bisogno di un aiuto. Gli studenti registrati sulla piattaforma possono offrirsi ed eseguire il compito in cambio della somma concordata (il pagamento avviene attraverso Paypal). È previsto anche un meccanismo di autovalutazione reciproca che consente alle due parti in causa di costruirsi una reputazione all'interno della comunità. Tra i task previsti la spesa al supermercato, la cura degli animali, ritiro e consegna degli abiti in lavanderia, lezioni private e assistenza informatica. Il programma prevede nei prossimi mesi l'espansione in una serie di città italiane caratterizzate dalla presenza di grandi atenei: da Milano a Roma, fino a Bologna, Torino e Padova. Poi si andrà all'estero. «Gli esecutori dei task saranno tutti studenti verificati.

Per un motivo semplice: vogliamo incentivare i lavoretti, non incentivare il precariato».

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