L’Unione europea detta le linee affinché i cittadini possano esercitare il diritto alla riparazione. Gli obiettivi principali sono di natura economia e ambientale, potere allungare la vita di un prodotto elettronico fa risparmiare e riduce i rifiuti. I big della tecnologia si stanno adeguando e Samsung fa altrettanto, dopo le iniziative di Apple e quelle di Nokia.
Nel diritto alla riparazione si nasconde anche una venatura di riservatezza e di privacy. I dispositivi elettronici sono concentrati di dati personali e, benché ci siano accorgimenti per preservarli quando occorre consegnarne uno ai servizi di assistenza, potere procedere da sé è la migliore delle soluzioni configurabili.
Le riparazioni secondo Samsung
Il gigante sudcoreano ha lanciato il proprio programma di riparazione fai-da-te permettendo ai clienti di sostituire in modo autonomo parti danneggiate di alcuni smartphone e alcuni laptop.
Avviato l’anno scorso negli Usa, il programma è ora disponibile in Italia ma anche in Belgio, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Per il momento possono approfittarne i possessori di smartphone della serie Galaxy e quelli dei laptop Galaxy Book Pro e Galaxy Book Pro 360.
I pezzi di ricambio ufficiali possono essere acquistati sul sito appositamente creato da Samsung, mediante il quale vengono venduti anche i kit di strumenti utili ad aprire e chiudere i dispositivi.
Sul sito si trovano batterie, schermi, porte Usb e parti delle scocche posteriori degli smartphone. I pezzi di ricambio per i notebook sono i classici, ossia tastiere, schermi, lettori di impronte digitali e batterie.
Poiché non tutti sono in grado di procedere da sé, Samsung crea dei contenuti video per guidare le persone nelle riparazioni.
Ogni medaglia, sia sa, ha il suo rovescio e, infatti, chi dovesse smontare il proprio dispositivo senza però riuscire a ripararlo o a rimontarlo, perderebbe il naturale diritto alla garanzia laddove fosse ancora valida.
Il diritto alla riparazione Ue
Introdotto a marzo del 2022 obbligherà i produttori di hardware a reingegnerizzazioni anche profonde. Il fatto che un dispositivo debba essere riparabile dai cittadini significa che gran parte di ciò che lo compone deve essere facilmente accessibile e sostituibile. Negli ultimi anni soprattutto, parte del mercato ha virato verso la direzione opposta, creando prodotti difficili o poco pratici da smontare.
Per esempio, per cambiare il disco fisso non è raro dovere smontare quasi completamente un laptop per sollevarne la tastiera e procedere alla sostituzione.
Altrettanto vale per la memoria Ram che, in alcuni casi, è persino saldata alla scheda madre.Quindi, per adeguarsi alle norme Ue, i produttori dovranno rendere più facilmente accessibili le parti che i clienti possono cambiare da soli.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.