Economia

Hershey si ritira: sfuma il sogno di Ferrero di conquistare Cadbury

Il gruppo Ferrero e l’americana Hershey avrebbero abbandonato l’offensiva nei confronti di Cadbury. Secondo indiscrezioni, il gruppo di Alba non sarebbe più interessato a presentare un’offerta per rilevare la società dolciaria d’Oltremanica. Dopo una settimana di ipotesi e notizie non confermate, quindi, la famiglia avrebbe deciso definitivamente di non partecipare né da sola, né in cordata con l’americana Hershey, a una controfferta in grado di contrastare i 16,8 miliardi di dollari (11,5 miliardi di euro), tra azioni e contanti, messi sul piatto da Kraft. Offerta che i vertici di Cadbury hanno di nuovo rifiutato proprio ieri. La famiglia Ferrero fa sapere che «non ci sarebbero più le condizioni per andare avanti».
Tuttavia, secondo altre indiscrezioni, altrettanto attendibili, Ferrero non si sarebbe ritirata spontaneamente. Al contrario, cominciava a credere nella pur complessa operazione. Tanto che a disposizione del gruppo di Alba erano stati messi a disposizione 4,5 miliardi: 1,5 da parte di Mediobanca e tre da Unicredit. Fonti giornalistiche inglesi affermano che Ferrero potrebbe diffondere un comunicato ufficiale entro oggi. Con la cordata italo-americana in ritirata, o quasi, l’ipotesi aperta rimaneva l’offerta ostile di Kraft, proprio ieri ritenuta «completamente inadeguata» dai vertici di Cadbury appoggiati incondizionatamente da tutti gli azionisti, forti di aver conseguito nel 2009 «risultati soddisfacenti, ben oltre le attese del mercato, e buone prospettive di crescita».
Pronta la risposta del colosso Usa che ieri pomeriggio ha ribadito, invano, i termini dell’offerta d’acquisto. Secondo Cadbury, infatti, il valore delle sue attività è salito rispetto allo scorso settembre, quando Kraft ha avanzato la propria offerta. «Abbiamo generato una buona crescita del fatturato nonostante le peggiori condizioni economiche degli ultimi 80 anni», ha detto l’amministratore delegato Todd Stitzer.
Successivamente, in una conference call, il presidente Roger Carr ha voluto dare un messaggio ad altri potenziali offerenti: «Cadbury è aperta a offerte sensate - ha detto - mentre l’approccio di Kraft è debole e appare ancora meno attraente oggi. La società è in grado di raggiungere gli obiettivi finanziari per il 2010 e i nostri azionisti sono molto chiari, il nostro valore “standalone” è di gran lunga preferito rispetto all’offerta che è sul tavolo. Abbiamo un buon sostegno».
Il manager ha poi ribadito che con l’americana Hershey e l’italiana Ferrero ha avuto contatti limitati, ma ha sottolineato come la chiave non sia l’offerente ma l’offerta.
Va ricordato che Kraft ha in corso un’offerta ostile su Cadbury a 762 pence per azione contro il valore di chiusura (ieri) della società di 777 pence. Gli americani hanno tempo fino al 19 gennaio per un eventuale rilancio.

Secondo analisti e investitori, un’offerta con chance di successo dovrebbe prevedere un prezzo di almeno 800 pence per azione.

Commenti