I film di Veltroni sono una tassa

Cascate di fondi pubblici per i film tratti dai libri di Veltroni. Ma al botteghino fanno tutti flop

I film di Veltroni sono una tassa

Veltroni sta diventando una vera e propria tassa umana. Non è colpa sua, in realtà. I responsa­bili della trasformazione di Wal­ter da politico a imposta indiretta sono i registi innamorati dei suoi libri. La ormai ricca bibliografia dell’ex segretario democratico ispira infatti adattamenti cine­matografici lautamente sovven­zionati dallo Stato. Peccato siano investimenti in perdita, poiché gli spettatori evitano (si direbbe scientificamente) le sale in cui sono proiettate le pel­licole in questione.

L’ultimo genito, La scoperta dell’alba , al botteghino ha in­cassato, al 14 gennaio, 47mila euro. Partito nel weekend d’apertura, quello decisivo, in diciasettesima posizione, at­tualmente ha fatto perdere ogni traccia di sé. Risultato im­barazzante a fronte dei fondi pubblici ottenuti, 550mila eu­ro elargiti dal Mibac per mani­festo «interesse culturale» a cui si aggiunge un contributo non meglio specificato della Regione Lazio. Tratto dal­l’omonimo romanzo veltro­niano, a suo tempo incensato da critici più abili con la lingua che con la penna, il film mesco­la corna e Brigate rosse, voci dal passato e un presente magi­co. Per inciso, quando uscì il li­bro, i più scatenati adulatori avvicinarono la prosa di Veltro­ni a quella di García Márquez e Borges per via del suo «reali­smo magico ». La regista Susan­na Nicchiarelli, morettiana di ferro, già collaboratrice di Nan­ni nel Caimano , ha voluto co­me protagonisti Margherita Buy e Sergio Rubini, due pila­stri della sinistra cinematogra­fica, ma non è bastato.

Non era andata meglio a Pia­no, solo di Riccardo Milani. Uscito nel 2007, si aggiudicò un finanziamento monstre di 1 milione e 945mila euro. I con­tributi furono deliberati nel 2005, anno in cui Walter Veltro­ni, allora sindaco di Roma, si batteva al fine di far nascere la sua creatura prediletta, la Fe­sta internazionale del cinema. Il tappeto rosso verrà srotolato per la prima volta nel 2006. Sap­piamo quale «rilevanza» ab­bia poi raggiunto la costosa manifestazione ora chiamata Festival internazionale del Film e diretta da Marco Mül­ler. Comunque Piano, solo , fe­dele trasposizione del libro di Veltroni Il disco del mondo (2003), era la storia del talen­tuoso e tormentato pianista jazz Luca Flores. Evidente­mente al ministero dei Beni culturali Piano, solo deve esse­re sembrata un’occasione d’oro, e quindi da coprire d’oro, per far rinascere l’indu­stria cinematografica. Invece ha incassato 202mila euro nel primo weekend, terminando la corsa a quota 667mila.

Non vi basta? C’è anche Veltro­ni l’africano del diario di viag­gio Forse Dio è malato (2000). Nel 2005, annus mirabilis per le pellicole d’ispirazione vel­troniana, parte il progetto per trasformarlo in film. Il Mibac mette subito a disposizione 300mila euro, tanto per gradi­re. Era più o meno il periodo in cui Walter vaneggiava di trasfe­rirsi nel Continente nero a «svolgere un ruolo sociale». («Gira i tacchi e vai in Africa, Celestino», lo infilzò France­sco De Gregori in una canzo­ne). Nel 2008 uscì l’omonimo docu-film di Franco Brogi Ta­viani, incentrato sull’Africa vi­sta a­ttraverso gli occhi dei bam­bini soldato, delle donne siero­positive, dei moderni schiavi. Ecco una recensione tra le tan­te, quella del frequentato sito MyMovies.it . Il film era «piutto­sto deludente», «timido», «re­torico ».L’Africa risultava«car­tolinesca » e lasciava traspari­re «una furbizia di fondo» che toglieva «genuinità al tutto». Fu distribuito in sei copie. In­cassi non pervenuti.

Ora Veltroni dice di essere fuo­ri dalla politica e, se non diven­terà presidente della Rai, co­me vuole il gossip, avrà un sac­co di tempo libero per scrivere nuovi libri. Il che significa nuo­vi film e nuovi fondi pubblici gettati al vento.

A proposito, il recente L’isola e le rose ha una storia quanto mai cinemato­grafica. Vuoi che qualcuno non si sia già aggiudicato i dirit­ti al fine di girare una pellicola sul Sessantotto libertario?

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