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Immigrati, Maroni: "Ora politiche per integrare"

Il Viminale annuncia per fine settembre un incontro sull’immigrazione: "Vogliamo che faccia da spartiacque". Dopo aver posto l’accento sulla tolleranza zero, il governo si prepara a varare "politiche di massima integrazione per chi viene a lavorare onestamente nel nostro Paese"

Immigrati, Maroni: "Ora politiche per integrare"

Orvieto - Dopo il primo anno di governo che nelle politiche dell’immigrazione ha posto l’accento "sulla tolleranza zero e sugli strumenti di contrasto", d’ora in avanti "vogliamo porre l’accento, accanto al rigore, sulle politiche di massima integrazione per chi viene a lavorare onestamente nel nostro Paese". Parlando a Orvieto, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, annuncia "per fine settembre una conferenza sull’immigrazione che vogliamo sia lo spartiacque".

Il lavoro del Quirinale Maroni si dice "stufo" di dover dar conto, di doversi giustificare, per quanto l’Italia sta facendo in materia di immigrazione, visto che in realtà "è un lavoro eccellente" che meriterebbe di essere meglio conosciuto. Parlando ad un convegno organizzato a Orvieto dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, Maroni auspica che "in Europa si conosca meglio quanto fatto sul territorio per favorire l’integrazione, con il lavoro di tantissimi sindaci e organizzazioni del volontariato". Maroni annuncia, inoltre, che a Milano a settembre si terrà una conferenza nazionale sull’immigrazione che "segnerà lo spartiacque tra quanto fatto finora in termini di tolleranza zero verso i clandestini e quello che si dovrà fare per favorire al massimo l’integrazione per tutti quegli immigrati desiderosi di lavorare onestamente in Italia e di contribuire allo sviluppo della nostra società".

Lo "zampino" dell'Ue "La verità - continua il titolare del Viminale - è che non siamo così cattivi come qualcuno ci dipinge". E ribadisce: "Sono stufo di essere chiamato, come governo italiano, a dover dare spiegazioni, nei primi dodici mesi c’è stata continuamente questa litania. Lettere e accuse, non c’è stato mai un rilievo, da parte della Commissione Ue, su norme in contrasto con le direttive Ue". "Vogliamo che si cambi musica", aggiunge Maroni scherzando: "Non sono la reincarnazione di Hitler che approva le leggi razziali, anzi ci rido sopra". "L’Italia ha il controllo dell’immigrazione clandestina dal mare ma non dalle frontiere in terraferma - conclude - Austria, Slovenia, Francia, Svizzera sono Paesi nei quali da qualche mese non ci sono più controlli per i flussi di immigrazione, se non per chi viene da fuori l’Unione Europea e presto entrerà a far parte dall’area Schengen anche la Romania che ha il controllo dei flussi dal Mar Nero.

C’è un rischio reale di totale incapacità di eseguire i controlli dei flussi da queste aree".

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