Cronache

«Impariamo dai metodi del vecchio Pci»

Spunta in questi giorni, per bocca (o meglio per penna) del giornalista Deaglio, il sospetto di brogli durante le ultime elezioni, brogli, ça va sans dire vista la fonte dell'informazione, praticati dal cattivo centrodestra contro l'innocente e candida sinistra. Parliamone un poco dal punto di osservazione del cittadino comune, il quale talvolta sarà stupido o schierato, ma che nella maggioranza dei casi sa ancora usare quel cervello di cui il Buon Dio lo ha dotato e capire che due più due fa quattro e non altri numeri di fantasia. Durante le ultime elezioni regionali genovesi, quelle per intenderci in cui Biasotti è stato sconfitto dal gerundio, pardon da Burlando, si sono verificati a livello palpabile e appurabile da chi della cosa pubblica si interessa una serie di fatti che meritano un pubblico esame. Non dimentichiamo che il potere e la preparazione della sinistra italiana vengono da lontano: scuole di partito, lunga militanza sul campo, capacità di intimidazione che si riallaccia - a memoria mia - ai tempi in cui gli studenti andavano a scuola senza i libri perché i portuali con il gancio li aspettavano per menarli. Il centrodestra invece, lasciando a parte altri errori di strategia, ha mandato sul campo, come scrutatori e rappresentanti di lista, ragazzi più o meno giovani per nulla «scafati» e del tutto incapaci, salvo rari casi, di contrastare la prepotenza di chi nell'opposto schieramento esercitava il loro stesso ruolo. Senza una forte e approfondita preparazione politica come si contrasta il nerboruto rappresentante di lista dello schieramento opposto che decreta «queste schede sono nulle?» Forse il gerundio avrebbe vinto comunque, ma non c'è stato bisogno di grandi brogli: sono bastati piccoli «imbrogli» a livello minimale, talmente piccoli che solo un occhio esperto (che ahimè non c'era) avrebbe potuto individuarli. Prima della prossima tornata elettorale la Cdl dovrà imparare dall'avversario e preparare scrutatori e rappresentanti di lista ad affrontare i vari trabocchetti e marchingegni in cui la sinistra è maestra. I migliori insegnanti non sono i fidati e affidabili burocrati e tecnici di provata fede centrodestrista, ma i moltissimi «comunisti pentiti» che dopo aver creduto, per lo più in gioventù, nell'ideale di giustizia sociale e democrazia a parole sbandierato dalla sinistra, si sono amaramente ricreduti e sono attualmente i peggiori nemici della sinistra.

Essi, avendo conosciuto dall'interno «la gioiosa macchina da guerra» del vecchio Pci, saranno i migliori maestri per le giovani e ovviamente inesperte leve della Cdl: è importantissimo e neppur troppo difficile individuarli e utilizzarli al meglio in vista delle prossime elezioni regionali e nazionali.

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