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Gli incidenti stradali costano allo Stato 2 punti di Pil: 30,4 miliardi di euro

Secondo la stima dell'Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici Ania sui dati Istat-Aci i danni alle persone «valgono» 15,6 miliardi tra danni morali, biologici e costi sanitari. Tra quelli materiali (per 14,8 miliardi) pesa la voce «costi amministrativi»

Non rappresentano solo un dramma umano, gli incidenti stradali gravano anche sull'economia italiana: il costo sociale dei sinistri è stato pari nel 2007 a 30,4 miliardi di euro, ossia circa il 2% del Pil, una quota sensibilmente più elevata rispetto alla media europea. È la stima fornita nel rapporto annuale dell'Ania (Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici), sulla base di dati Istat-Aci. A pesare, sottolinea l'associazione, sono diverse voci di costo: la mancata produzione presente e futura delle vittime degli incidenti (10,3 miliardi di euro), i costi subiti dalle vittime per danno morale e biologico (4,6 miliardi), e i costi sanitari (0,7 miliardi). Nel complesso i costi connessi con i danni alle persone sono pari a 15,6 miliardi di euro. Tra i costi materiali, che nel totale sono stimati in 14,8 miliardi di euro, rientrano il costo dei danni materiali provocati dagli incidenti (9,5 miliardi di euro), i costi amministrativi di gestione delle imprese di assicurazione (3,3 miliardi), di intervento delle Forze dell'ordine (1,8 miliardi) e infine i costi giudiziari (0,1 miliardi).

L'Ania chiede quindi una «più ampiaed efficace azione di controllo» per ridurre i costi sociali degli incidenti ma anche di destinare più risorse a questa azione sottolineando che «a fronte di un investimento in prevenzione e controllo si potrebbe ottenere una forte riduzione dei costi sociali,con potenziali effetti benefici anche per il bilancio dello Stato».

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